Il Crepuscolo dello Scientismo
Critica della scienza pura e delle sue impurità
Autore/i: Sermonti Giuseppe
Editore: Rusconi
prefazione dell’autore.
pp. 256, Milano
Uno dei falsi miti del nostro tempo è lo scientismo, cioè l’illusione di poter conoscere la realtà nelle sue varie dimensioni servendosi esclusivamente della scienza moderna, e di risolvere ogni problema umano grazie ad essa e alle sue applicazioni tecniche. Sermonti critica questo pregiudizio con un discorso di grande interesse perché non proviene da un teologo o da un filosofo, ma da un addetto ai lavori, da uno scienziato coraggioso che attraverso una sorprendente autocritica è giunto a conclusioni felicemente libere dall’opprimente conformismo oggi dominante. Nato a Roma nel 1925, si è laureato prima in agraria e poi in biologia, ed è considerato uno dei fondatori della genetica dei microrganismi di uso farmaceutico. Dal 1966 è professore di genetica presso l’università di Palermo. In un linguaggio volutamente accessibile ad ogni tipo di lettore, egli spiega come lo scientismo moderno si basi su due postulati: che la sola realtà sia quella misurabile e quantificabile, e che il progresso delle conoscenze scientifiche e della tecnologia liberi a poco a poco l’umanità dalle tenebre metafisiche avviandola verso un l destino radioso. Di conseguenza esso non ha circoscritto la sua azione al campo specifico della ricerca scientifica, ma ha tentato di estendere la sua giurisdizione a tutta la realtà. dileggiando e combattendo quel che sfuggiva ai suoi strumenti. Ma i risultati che ha ottenuto non sono molto confortanti; se ha riempito il mondo di ogni tipo di macchine, ha impoverito la vita umana, degradandola al livello del puro soddisfacimento di bisogni fisiologici. Non solo: ma la sua pretesa di gettare come rifiuti e scorie gli elementi che non interessavano i procedimenti scientifici ha avuto la sua drammatica e logica manifestazione nell’inquinamento ambientale che rivela chiaramente la mancanza di riguardo, se non l’ostilità, dello scientismo per la natura e il naturale, e la sua predilezione esclusiva per l’artificio e l’artificiale. Soltanto sottoponendo radicale critica lo scientismo moderno, si potrà arrestare l’attuale «Progresso» verso il suicidio collettivo.
Argomenti: Ecologia, Età Moderna e Contemporanea, Filosofia, Filosofia Occidentale, Scienza, Storia del Pensiero, Storia Moderna e Contemporanea,