Il Cinema nell’Era del Virtuale
Titolo originale: The Virtual Life of Film
Autore/i: Rodowick D.N.
Editore: Edizioni Olivares
introduzione di Francesco Casetti, prefazione di David N. Rodowick, traduzione di Margherita Miotti, Harvard University Press.
pp. 216, illustrazioni b/n, Milano
“Gran parte dei nuovi media sono stati pensati perdendo da una metafora cinematografica: una certa idea di cinema sussiste nei nuovi media”, sostiene David N.Rodowick in questo volume che analizza il destino del cinema nella cultura estetica e visuale del XXI secoli. Il cinema ricopre, secondo Rodowick, una posizione decisiva nella genealogia delle arti del virtuale: mentre il film sta scomparendo, il cinema persiste – per lo meno nelle forme narrative immaginate da Hollywood a partire dal 1915. Vedere un film sta diventando un anacronismo poiché ogni aspetto del produrre e vedere film è sempre più digitale. Come può la teoria del cinema reagire al terremoto digitale che ha messo in crisi la stessa natura dei film? In questo mutato scenario, cosa accadrà al cinema e agli studi sul cinema? Questo libro, il primo pubblicato in Italia dell’eminente studioso anglosassone, chiarisce come le tecnologie digitali confermino il cinema come cultura audiovisiva matura del XX secolo e come stiano preparando il terreno a una nuova cultura audiovisiva i cui tratti sono ancora indistinti.
David N.Rodowick docente di Visual and Environmental Studies presso Harvard University, dove dirige il Dipartimento di Film and Visual Studies. Ha insegnato e avviato il programma di film Studies presso Yale University e King’s College, University of London. La sua attività di ricerca comprende l’estetica, la filosofia dell’arte e della cultura contemporanea, la storia della teoria del film e l’impatto sociale delle nuove tecnologie. È stato anche regista sperimentale e video artista. Nel 2002 è stato nominato Academy Film Scholar dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. È autore di numerosi saggi e pubblicazioni, tra cui Reading the Figural, or, Philosophy after the New Media (Due University Press, 2001), Gilles Deleuze’s Time Machine (Due University Press 1997), The Difficoltà of Difference: Psychoanalysis, Sexual Difference, and Film Theory (Routledge, 1991), e The Crisis of Political Modernism: Criticism and Ideology in Contemporary Film Theory (University of Illinois Press, 1989). Ha curato The Afterimage of Gilles Deleuze’s Film Philosophy (University of Minnesota Press, 2008).