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Il Cervello Modulare

Il Cervello Modulare

Come e perchè le scoprete della neuroscienza stanno cambiando il nostro modo di concepire la memoria, la volontà personale e la coscienza

Autore/i: Restak Richard

Editore: Longanesi & C.

introduzione dell’autore, traduzione dall’originale americano di Silvio Ferraresi.

pp. 188, illustrazioni b/n, Milano

Il cervello modulare analizza le più recenti scoperte sull’organizzazione del cervello e spiega come esse abbiano modificato i termini in cui si considera la mente umana, superando cioè l’idea che la nostra esperienza sia frutto di una composizione centrale degli elementi percettivi. Ma se non esiste un «centro superiore» nel cervello, allora a che cosa corrisponde lidentità «personale»? E da che cosa corrisponde l’unità della nostra consapevolezza? Quali sono i meccanismi che presiedono alla memoria? Edè possibile parlare ancora di libero arbitrio?

Dove «nascono» la coscienza, la volontà, la memoria? Qual è la sede delle emozioni? È ancora possibile, in un’epoca in cui la scienza ha indagato a fondo il cervello, la sua materia e la sua natura, parlare di libero arbitrio? Richard Restak, nel porsi questi interrogativi (che nel corso dei secoli hanno appassionato alcuni fra i maggiori teologi e pensatori) fa il punto sullo stato attuale delle nostre conoscenze intorno a questo affascinante organo del corpo umano. Muovendo la propria indagine dall’antichità classica, durante la quale i ventricoli cerebrali erano ritenuti la sede dell’anima, dello «spirito vitale», e riprendendo la teoria cartesiana secondo cui l’anima si trova nella ghiandola pineale, Restak analizza gli studi più moderni, che, attraverso i contributi di La Peyronie, La Mettrie, Gall e Broca giungono a situare le funzioni intellettive in determinate aree del cervello. Ma come è organizzata, come funziona questa massa così misteriosa e apperentemente inaccessibile? Contestata l’ipotesi di un «centro superiore» cui farebbero capo pensieri, sensazioni ed emozioni, Restak espone la teoria modulare del cervello, secondo la quale le nostre esperienze percettive, la nostra capacità di pensare sono il risultato di molteplici connessioni interattive tra miliardi di cellule.
A sostegno di tale assunto, egli presenta una serie di interessanti e inconsueti casi clinici (per esempio quello di una donna affetta da agnosia visiva, in grado di vedere con molta chiarezza ma non di identificare ciò che vede, oppure quello di un paziente che, in seguito) a una lesione, ha perduto la facoltà di riconoscere e distinguere i colori o, ancora, quanti si trovano nell’impossibilità di eseguire movimenti appresi ovvero sono in grado di scrivere ma non di parlare): a riprova del fatto che «moduli», distinti e diversi presiedono all’unita della percezione, a una sua armonica composizione, e che alcuni di essi possono andare fuori uso senza pregiudicare la funzionalità degli altri. Il cervello modulare dà dunque una risposta a molte domande che quotidianamente ci poniamo, e al tempo stesso ne pone altre, non meno significative e inquietanti; ma soprattutto ci invita a riconsiderare nella sua valenza più profonda e universale il precetto socratico: «Conosci te stesso».

Richard M. Restak è uno dei massimi studiosi americani del cervello umano. E consulente della Natìonal Foundation for Brain Research e del «Progetto per i nuovi sviluppi della neuroscienza» finanziato dal Congresso degli Stati Uniti. Tra i suoi libri, in Italia sono apparsi Il cervello e Il cervello del bambino. Vive a Washington.

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