Il Buddhismo del Tibet e La Chiave per la Via di Mezzo
Un volume scritto per il mondo occidentale dalla massima autorità vivente del Buddhismo tibetano.
Autore/i: Dalai Lama
Editore: Ubaldini Editore
premessa dell’autore, traduzione di Giuseppe Sardelli dall’inglese tradotto da Jeffrey Hopkins e Lati Rinpoche con la collaborazione di Anne Klein.
pp. 92, Roma
Il Dalai Lama, il capo supremo del Buddhismo tibetano, è venerato quale incarnazione del bodhisattva Avalokiteśvara. L’autore di questo libro, Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, può essere considerato la massima autorità vivente nel campo del Buddhismo tibetano e, tenuto conto che il Tibet è l’unico luogo in cui la tradizione buddhista si sia conservata viva e relativamente incontaminata, si può dire che è la massima autorità del Buddhismo contemporaneo in generale.
Il libro è stato scritto espressamente dal Dalai Lama per il mondo occidentale e per essere letto in Occidente; è diviso in due parti: la prima, “Il Buddhismo del Tibet”, è come un trattato breve ma estremamente concentrato ed essenziale sui principi e sulle pratiche meditative fondamentali del Buddhismo tibetano, sul rapporto di questo con l’Hīnayāna e sul significato e sulle aspirazioni del Mahāyāna.
La seconda parte, “La chiave per la Via di Mezzo”, è un trattato di estrema chiarezza e profondità sulla teoria del vuoto, sulla meditazione e sul raggiungimento dell’illuminazione.
È un testo insolito sia per la sinteticità di espressione che per la chiarezza; esso tratta sia l’aspetto dottrinale che quello pratico meditativo del Buddhismo e, cosa assai importante, è ispirato direttamente dalla viva tradizione orale del Tibet.
Per integrare il suo libro il Dalai Lama ha scelto e pubblicato due classici del Buddhismo: La preziosa Ghirlanda di Nāgārjuna e Il cantico delle Quattro Consapevolezze, di Kaysang Gyatso (VII Dalai Lama), raccogliendoli in un volume anch’esso tradotto nella presente collana.
Argomenti: Buddhismo, Dalai Lama, Tibet,