I Riflessi Condizionati
Autore/i: Pavlov Ivan Petrovič
Editore: Newton Compton Editori
traduzione di Celso Balducci.
pp. 240, Roma
«Il più eloquente dei linguaggi», scrive Ivan Petrovič Pavlov in apertura del volume, «è quello dei fatti». In vivace contrasto con le scuole occidentali di psicologia, il grande fisiologo russo, fondatore della teoria dei riflessi condizionati, si faceva sul primo scorcio del secolo inflessibile polemista in nome di un rinnovato rigore scientifico nell’interpretazione della realtà: «I cosiddetti fenomeni psichici … si distinguono, è vero, da quelli puramente fisiologici, ma solo per la loro maggiore complessità … Il biologo ha il dovere di accostarsi ad essi esclusivamente dal lato obbiettivo, senza prendere, per nessuna ragione, in considerazione il problema della loro essenza. Non è forse evidente che il vitalismo contemporaneo, che è come dire animismo, confonde due modi di vedere diametralmente opposti: quello del biologo e quello del filosofo? … Per il biologo tutto sta nel metodo e nella possibilità che esso offre di pervenire a una verità salda e durevole, ed è solamente sotto questo punto di vista – per lui inderogabile – che l’anima, considerata come principio naturale gli appare non solo non necessaria, ma addirittura nociva al suo lavoro, in quanto verrebbe a porre incongrue limitazioni al suo coraggio e alla profondità della sua analisi».
In una ricca e articolata selezione, gli scritti che costituiscono il fondamento della teoria riflessologica di Pavlov, alla quale ancora oggi, in così larga misura, non possono non riferirsi la psicologia e la fisiologia contemporanee.
Argomenti: Comportamento, Psicologia,