I Problemi del Millennio – I Sette Enigmi Matematici Irrisolti del Nostro Tempo
Titolo originale: The Millennium Problems
Autore/i: Devlin Keith
Editore: Longanesi & C.
prefazione dell’autore, traduzione di Isabella C. Blum.
pp. 304, numerose illustrazioni b/n, Milano
I sette problemi del Millennio sono gli attuali Everest della matematica. È difficile prevedere esattamente che cosa si riuscirà a scorgere da ciascuna di queste sette vette. Non c’è dubbio, però, che se uno di essi sarà risolto, riusciremo a spingere il nostro sguardo lontanissimo: così lontano che forse il mondo non potrà più rimanere lo stesso.
All’origine de I problemi del millennio c’è una bella storia dal sapore ottocentesco. Un uomo d’affari di Boston, Landon T. Clay, che curiosamente non è un matematico, essendo laureato in inglese a Boston, ha fondato il Clay Mathematics Institute e, più recentemente, i Millennium Awards. L’istituto e i premi hanno come finalità il promuovere e sostenere la ricerca matematica e possono contare su un comitato scientifico di alto livello. Il 24 maggio del 2000, in una sala del Collège de France a Parigi, venne annunciato al mondo che l’istituto bandiva un premio di sette milioni di dollari destinati a coloro che fossero riusciti a risolvere i sette più difficili problemi matematici rimasti aperti. Per la precisione, il premio era suddiviso in sette premi, e ognuno di essi sarebbe andato a chi fosse riuscito a risolvere per primo ognuno di tali problemi. L’annuncio fu fatto a Parigi per una ragione storica, in quanto proprio lì, nel 1900, in un congresso internazionale di matematica, David Hilbert aveva elencato i ventitré problemi più importanti che ancora rimanevano irrisolti. Nel corso del secolo successivo molti matematici accettarono la sfida e nel 2000 i problemi di Hilbert erano stati risolti tutti tranne uno, dando a ognuno di coloro che vi si era cimentato con successo una fama paragonabile a quella del premio Nobel. Il Clay Institute si ispirò alla sfida di Hilbert aggiungendo un ingrediente in più, che forse, come sostiene Devlin, può non essere sufficiente a motivare un matematico ad affrontare un’impresa molto lunga e difficile, ma è più che sufficiente ad accendere la fantasia e attirare l’attenzione dei profani: il premio di un milione di dollari. I problemi elencati dal comitato non formano un tutto organico e, secondo l’autore, potrebbero non dare l’idea di dove sta andando la matematica, ma forniscono un’istantanea eccellente di dove si trova oggi la frontiera. Pagina dopo pagina, Devlin cerca di guidarci a una visione d’insieme e, nel frattempo, coglie l’occasione per scrivere di matematica con amore e competenza, raccontandoci le storie, gli aneddoti, i personaggi. Ci mostra la matematica nel suo farsi, come una bellissima avventura intellettuale, una magnifica, irresistibile sfida. Questo libro non si propone di descrivere in modo dettagliato i problemi, ma piuttosto di collocare ciascun problema in uno scenario, descrivere come è emerso, spiegare che cosa lo renda particolarmente difficile, e dare un’idea del perché i matematici lo considerino così importante. Devlin lo fa rivolgendosi ai lettori – matematici e non – curiosi di scoprire dove siano attualmente le frontiere del più antico corpus di conoscenze scientifiche dell’umanità, a tutti coloro che si interrogano sui limiti delle nostre conoscenze matematiche, dopo tremila anni di sviluppo intellettuale.
Keith Devlin è Executive Director al Center for the Study of Language and Information della Stanford University. Autore di oltre venti volumi, ha scritto innumerevoli articoli di argomento matematico. Partecipa a numerosi programmi radiofonici e televisivi di divulgazione scientifica. Presso Longanesi, in questa stessa collana, è apparso Il gene della matematica.
Argomenti: Logica, Matematica, Mente,