I Percorsi delle Eresie
Viaggio nel dissenso religioso dalle origini all’età contemporanea
Autore/i: Christie-Murray David
Editore: Rusconi
introduzione di Federico Monico, prefazione dell’autore, traduzione dall’inglese di Marina Buzzoni.
pp. 244, Milano
Con il trascorrere dei secoli si è andato via via enucleando un corpo dogmatico che ha finito per essere accettato come ortodosso. E sempre vi sono stati coloro che da tale norma dogmatica, per un aspetto o per l’altro, si sono distanziati rivendicando tuttavia di essere i veri seguaci di Cristo e della Sua via. Designare una setta o un individuo come “eretico” voleva dire individuare il dissenso dal credo ortodosso. Oggi, in un clima di ecumenismo, il termine “eresia” ha ritrovato il significato etimologico di “scelta” all’interno di un cristianesimo poliforme.
«Un cinico potrebbe definire l’eresia come l’opinione espressa da un gruppo minoritario che una maggioranza sufficientemente potente per punirla dichiara inaccettabile.» Da un punto di vista storico, dunque, “ortodossia” coincide con la posizione teologica vincente, mentre “eterodossia” o “eresia” è ogni linea teologica minoritaria o sconfitta. Nel volume David Christie-Murray tratta delle eresie cristiane, ovvero di quei movimenti di dissenso dal credo ortodosso (ovviamente cristiano) che hanno caratterizzato l’intera storia del cristianesimo a partire dalle origini più remote. Curioso è che i primi Cristiani furono essi stessi tacciati di eterodossia nell’ambito della religione-madre da cui poi si emanciparono, il giudaismo. C’è di più: proprio il sorgere del dissenso, nonché la sua diversificazione nelle varie epoche, hanno dato luogo al complesso processo di ridefinizione progressiva della mappa ideologica cristiana. Eresia ed ortodossia si sono quindi, per molti secoli, alimentate vicendevolmente. Inoltre, fin dai tempi più remoti, politica, ortodossia cristiana ed eresia appaiono così intimamente connesse – essere eretico significava spesso essere anche un traditore, quindi punibile con la morte sul rogo – che quest’ultima merita di venire collocata nel più ampio panorama degli eventi sociopolitici che le hanno dato vita. Ripercorrendo i cammini assai complessi, e spesso paralleli, di eresia ed ortodossia, l’autore giunge fino ai nostri giorni, epoca in cui il prevalere dell’ecumenismo ha portato ad un recupero del concetto di “eresia” nella sua accezione etimologica, ovvero “scelta alternativa” e quindi “opinione differente” all’interno di un cristianesimo pluriforme.
Egli alterna con efficacia racconto e commento e così può sia far rivivere gli eventi storici soggiacenti alla nascita delle singole eresie, sia chiarire le dottrine teologico-filosofiche più rilevanti e controverse. L’intenzione non è di registrare soltanto la sua personale opinione nei confronti delle tematiche discusse, ma anche di vagliare le tesi tradizionali, affrontate con senso critico e rigore scientifico, partendo dalla definizione di eresia come “allontanamento dall’ortodossia”, senza attribuire ad essa alcuna accezione negativa.
David Christie-Murray ha studiato alle università di Londra e di Oxford dove ha anche frequentato la Wyclif Hall. Ventisette anni dopo aver preso i voti, ne è stato sciolto, essendosi allontanato dalle posizioni teologiche della Chiesa anglicana per approdare al protestantesimo più radicale della «Società degli amici».
Argomenti: Antropologia, Cristianesimo, Eresie, Storia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero, Storia delle Religioni,