I Moghul Imperatori dell’India
Splendore e potenza degli imperatori dell’India dal 1369 al 1857
Autore/i: Behr Hans-Georg
Editore: Garzanti Editore
prima edizione, traduzione dal tedesco di Adriano Caiani.
pp. 302, 11 ill. a colori f.t., Milano
Per quasi 500 anni la dinastia islamica moghul, di ascendenza tartara, tenne il dominio sul subcontinente indiano e le distese dell’Asia centrale, fino al 1857, quando i resti dell’impero si sbriciolarono sotto i colpi di un altro impero in espansione, quello coloniale britannico.
Fu una vicenda storica di orde nomadi lanciate alla conquista di spazi smisurati e di favolose città da un condottiero diventato proverbiale per ferocia e rapina: Tīmūr-i lang, «Tīmūr lo Storpio», il «terror mundi», il Tamerlano. Da lui diramò una stirpe di sovrani ugualmente capaci di ogni più crudele atrocità banditesca, di opere edili ancora oggi stupefacenti, di innovazioni amministrative grandiose, in anticipo sui tempi europei.
Il consumo e l’esibizione di immense ricchezze diede ai regnanti moghul un alone di fantastica raffinatezza: da ogni parte del mondo musulmano e cristiano giunsero in India artefici e avventurieri, religiosi e trafficanti. La via delle spezie portava in Occidente riverberi di mai veduto splendore. Monumenti di architettura moghul come il Taj Mahal ad Agra o l’osservatorio astronomico di Jaipur appartengono alle più alte manifestazioni della cultura e dell’arte indo-islamica.
Con acume di storico documentato e con estro di cronista curioso, Hans-Georg Behr rivisita una dominazione per molti versi sconcertante e davvero unica, della quale un padre gesuita secentesco poteva scrivere: «Mai il mondo ha visto una simile magnificenza e una simile ricchezza, e per quanto a lungo Dio la farà durare, non ne sarà più possibile una uguale».
Hans-Georg Behr è nato a Vienna nel 1937. Ha studiato psicologia e storia. Si è dedicato al teatro, come autore e regista, e al giornalismo, presso il settimanale «Stern». Più tardi si è trasferito a Katmandu, dove ha scritto tra l’altro importanti reportages sul Nepal e sull’Islam.