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I Mistici dell’Islam – Antologia del Sufismo

I Mistici dell’Islam – Antologia del Sufismo

Autore/i: Autori vari

Editore: Ugo Guanda Editore

cura e introduzione di Eva De Vitray-Meyerovich.

pp. 392, Parma

« Il sufi è colui che nei due mondi non vede altro che Allah », dice Abu Bakr Shibli di Bagdad; « L’uomo di Dio è un oceano senza limiti, e senza nubi fa piovere perle, … possiede cento lune e firmamenti », gli fa eco Rumi, il grande poeta persiano, uno dei geni più eccelsi della spiritualità universale: è a loro, ai sufi, che dobbiamo chiedere l’essenza della mistica islamica, l’appassionato insegnamento di un’esperienza spirituale abbagliante, ai limiti dell’ineffabile. E sono i sufi che si rivolgono a noi, in immagini vertiginose, nella ricca scelta dei loro testi curata da Eva de Vitray-Meyerovitch. La studiosa, una delle massime autorità mondiali nel campo dell’islamistica, ha raccolto secondo alcuni temi portanti una materia di straordinaria ricchezza, che come un prisma dalle mille facce rimanda infiniti, luminosissimi raggi. Accanto alle opere dei Maestri (Ibn al-’Arabi, Ghazali, Jami, Nizami e numerosi altri), il lettore potrà scoprire un antico patrimonio di leggende e poemi, frutto prezioso della saggezza dei popoli. Scandite nelle lingue più svariate (dall’arabo al persiano al serbo-croato) e sparse in un vasto arco temporale (dall’ottavo al ventesimo secolo), queste parole ispirate ci rivelano, oltre la complessità, un potente orientamento unitario, riflesso, del resto, di quell’unicità divina che dell’islamismo costituisce il fondamento primo. Tracciata sulla stretta osservanza del Corano e delle pratiche rituali, ma solcata da una vena di forte esoterismo, la « Via » del sufi è il lungo cammino dell’anima umana verso la perfezione spirituale: dal noviziato in una confraternita all’iniziazione, fino alle tappe graduali dell’unione a Dio. La ricchezza di pensiero è varietà di forme letterarie; i testi sufici si articolano in parole argute, in dissertazioni incalzanti e in versi sublimi, che rappresentano il vertice della poesia araba e persiana, e in cui il misticismo si esprime nel linguaggio sensuale della lirica amorosa. Apprezzare e capire queste creazioni significa intendere le ragioni più intime di un’intera civiltà.

Eva de Vitray-Meyerovitch ha dedicato suffisso e alla civiltà islamica un’intensa attività di ricerca. Oltre che di importanti saggi critici, è autrice di numerose traduzioni in francese: Le live du Dedans e le Des mystiques, da Rûmî; Maître et discolpe da Sultân Walad. Di Iqbal, infine, ha tradotto Ricostruire la pensée religiose de l’Islam, Le live de Rternité, Le message de l’Orient e La métaphysique en Perse. In italiano è stato finora tradotto il suo saggio La Mecca e Medina. Le città del profeta (Mondadori Milano, 1981).

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