I Grandi Pensatori dell’India – Studio di Filosofia Comparata
Autore/i: Schweitzer Albert
Editore: Casa Editrice Astrolabio
prefazione dell’autore, traduzione italiana di Adele Olivoni.
pp. 208, Roma
Scopo di questo libro è far conoscere al pubblico europeo il pensiero indiano e la sua evoluzione, i problemi che esso affronta, le posizioni che difende, le grandi personalità che lo hanno rappresentato. Per il pensiero europeo osservare e discutere il pensiero indiano significa arricchirsi e chiarirsi.
Per comprenderlo bene bisogna familiarizzarsi con i problemi che ci sono propri e con la sua maniera di affrontarli.
Si tratta di esporre e di spiegare un’evoluzione che comincia all’epoca degli inni vedici e che prosegue anche oggi.
Mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile tracciare le linee evolutive di un pensiero che ha, più di ogni altro, la facoltà di non sentire le proprie contraddizioni interne e di lasciar sussistere fianco a fianco, talvolta di fondere addirittura in un tutto, elementi così profondamente diversi. Ma credo che noi Europei non conosceremo veramente l’essenza del pensiero indiano e la sua importanza per il pensiero dell’intera umanità se non studiando attentamente le fasi della sua evoluzione.
Fra i grandi uomini viventi, il dottor Schweitzer occupa un posto a sé per la ricca e complessa personalità e per la viva testimonianza d’amore che ha dato al mondo,
Dottore in teologia e dottore in filosofia, fu pastore protestante a Strasburgo e professore in quella Università. Risalgono a quegli anni i suoi lavori teologici e filosofici, alcuni dei quali, per esempio gli studi su Kant, rimangono punti fermi della critica kantiana.
Tutto faceva presagire che davanti al giovane professor Schweitzer si aprisse la brillante carriera dello studioso dotato di ingegno non comune, ma a un certo momento l’attività speculativa non appaga più l’animo inquieto dell’uomo: Schweitzer sente la necessità dell’azione vera e quella di esprimersi in opere concrete che crescano ai suoi piedi come l’erba nel prato. Si mette quindi a studiar medicina, e divenuto medico, nel 1913, all’età di quasi quarant’anni, va nel Gabon, allora colonia francese dell’Africa Equatoriale, e fonda l’ospedale di Lambarènè, dedicandosi ai Lebbrosi e a una umanità che a quei tempi non affiorava nemmeno alla vita civile.
Per la sua alta opera umanitaria, nel 1952 gli viene conferito il premio Nobel per la Pace.
«I grandi pensatori dell’India», apparsi nel 1936, e perciò a lungo cresciuti nella mente di Schweitzer durante gli anni della foresta vergine, sono l’iniziazione al pensiero indiano e nello stesso tempo la meditazione di uno spirito profondo e nobile sui massimi problemi della vita umana.
Sembra strano, ma bisogna sapere anche questo: Albert Schweitzer è nel novero dei maggiori organisti viventi e il miglior interprete di J. S. Bach.
Argomenti: Civiltà Indiana, Cultura Indiana, Filosofia, Filosofia Orientale, India, Maestro Spirituale, Pensiero,