I Fiori Splendenti nell’Abbraccio degli Amanti
Autore/i: ’Alî Al-Baghdâdî
Editore: Ugo Guanda Editore
cura e introduzione di René R. Khawam, traduzione di Basilio Luoni.
pp. 192, Parma
Poco si sa di ’Ali Al-Baghdâdî, l’autore dei Fiori splendidi: visse al Cairo nell’epoca in cui l’Egitto era governato da sovrani turchi mamelucchi, fu testimone della peste del Cairo nel 1348; era benvoluto a corte, nonostante contasse anche parecchi nemici, forse a causa della sua arguzia e abilita di narratore. Come dignitario della scorta del sultano, ebbe modo, durante i lunghi viaggi di ispezione nelle sue terre, di raccogliere aneddoti da inserire nella sua opera. Certo. visse in un’epoca di grandi rivolgimenti, i Mongoli da una parte e il mondo cristiano dall’altra a minacciare il vasto impero dell’Islam. Al-Baghdadi ha portato nei suoi racconti il fermento e il brulicare di personaggi diversi che si incontrano in una grande città in piena espansione, descrivendoli con straordinaria efficacia. Il filo delle avventure narrate da questo Boccaccio arabo sono i trucchi messi in opera ai danni di mariti fin troppo ingenui da mogli molto smaliziate, decise a conquistarsi la loro libertà. Indimenticabili, fra i vari episodi tutti gustosissimi, quello in cui il marito è costretto ad assistere alle prodezze erotiche della moglie e del suo amante, e quello, quasi surreale, in cui i due amanti, per giocare il povero marito, fanno addirittura murare le porte e le finestre della sua casa, provocando nella vittima una crisi d’identità che costituisce lo spasso della folla variopinta che popola le strade della città. In questa guerra dei sessi il nostro autore, nonostante le frequenti invocazioni stupefatte ad Allah, simpatizza apertamente con la donna, che grazie alla sua inventiva e prontezza di riflessi esce sempre vincitrice anche dalle situazioni più scabrose. È il trionfo della creatività, e l’uomo, il marito, non può che rassegnarsi e soccombere. Attorno ai due protagonisti, si addensa poi la folla dei personaggi minori: artigiani, servi, ambigue levatrici, scaltri bottegai, arroganti funzionari: un pullulio vivacissimo, che da alla pagina la vibrazione della vita stessa. Nella sua ricchezza espressiva, la descrizione dell’atto amoroso e delle trame elaborate che lo precedono è di per sè stessa una commedia dai cento atti diversi, ora lepida, ora eccitata, ora arguta ed elegante, ora francamente comica: il capolavoro di un autore versatile e raffinatissimo.
Argomenti: Letteratura, Medio Oriente, Racconti,