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I Detti di alHallaj – Mistico Sufi dell’Islam (858-922)

I Detti di alHallaj – Mistico Sufi dell’Islam (858-922)

Autore/i: Mandel Gabriele

Editore: Alkaest

introduzione, traduzione e note di Gabriele Mandel.

pp. 112, Genova

Percepirete i segreti del mondo superiore
Sarî li comunicò, e dopo di lui Ma’rûf
alHallâj li divulgò, e venne ucciso.
alShiblî vi lavorò su di continuo
finchè superò i Sufi normali e venne esaltato.
Ibn Khaldûn (1332-1406)
Le Muqaddimah (VI, 28: III 156)

Perciò i giuristi e i grandi Sufi decisero che
alHallâj doveva venir ucciso, poichè parlava
non secondo il proprio senso di percezione ma
controllando del tutto il proprio stato. E Dio
sa ciò che è meglio.
idem (VI, 16: III 79)

Gabriele Mandel, direttore di istituto e docente alla Facoltà di Lingue e Letteratura straniere di Milano, docente all’Università Europea di Bruxelles, direttore dell’Istituto Islamico di Archeologia Orientale; ha pubblicato a tutt’oggi novanta volumi alcuni dei quali tradotti in quattordici lingue.
L’autore che è anche un noto psicoanalista, ha dimostrato come la psicoanalisi possa essere considerata forma “exoterica e popolare” di un sapere iniziatico (secondo congresso di Analisi Transazionale, univ. di Enchede, Olanda, 1976), quindi potenzialmente agganciabile a principi superiori. Nell’introduzione di questo libro, – redatta da Nazareno Venturi viene operata una irreversibile frattura con ogni supposizione psicoanalitica che tenda a fare della Fede un moto puramente psichico.

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