I Bassifondi dell’Antichità
Prostitute, ladri, schiavi, gladiatori: dietro lo scenario eroico del mondo classico
Autore/i: Salles Catherine
Editore: Rizzoli
prefazione dell’autrice, traduzione di Rosanna Pelà.
pp. 336, nn. tavv. b/n f.t., ill. b/n, Milano
Neera, la piccola prostituta di Corinto, la lupa della Suburra accompagnata dal suo lenone, il gladiatore diventato lo scagnozzo di un uomo politico corrotto, o lo schiavo fuggitivo nascosto nella fumosa sala sul retro di una lurida taverna, sono i personaggi muti senza i quali la nostra visione del mondo antico sarebbe incompleta. Forse è più appagante ammirare le colonne del Partenone, le speculazioni filosofiche di Platone o di Lucrezio, gli edifici monumentali di Roma. Tuttavia, lo splendore delle civiltà greca e romana maschera troppo spesso le sordide realtà sulle quali queste si basavano.
Nel brulicare di popolo nei quartieri bassi di Atene, di Alessandria 0 di Roma troviamo una testimonianza crudele degli squilibri insiti nella struttura delle società antiche. Più della miseria vera e propria, è il “vuoto sociale” quello che ci appare come l’elemento caratteristico dell’esistenza condotta da queste migliaia di individui, esclusi dalla società e fuorilegge, nel senso stretto dei termini. Niente è previsto per dar loro uno status, e nella società organizzata essi hanno un’esistenza reale soltanto a titolo di oggetti decorativi o utilitari.
Questo “vuoto sociale” ci consente di capire quali difficoltà incontrino gli storici per far uscire dall’ombra questa popolazione equivoca e patetica di emarginati, di diseredati o di canaglie. Gli antichi non si sono curati di parlare di questo universo, e soprattutto i Greci, nelle loro opere letterarie hanno messo raramente l’accento su tali realtà conturbanti. Pure, attraverso una paziente lettura dei testi classici, e di frammenti dispersi in opere antiche dagli argomenti più disparati, l’autrice di questo libro giunge a ricostruire un’immagine coerente e articolata di un mondo che apparirà sconcertante anche ai più agguerriti cultori delle civiltà greca e romana.
Nato dalla violenza, generatore di violenza, nell’antichità il piacere non esiste che grazie a queste migliaia di individui miserabili e sfruttati, che vegetano nei quartieri bassi delle città. Piacere e violenza, ricchezza e miseria costituiscono l’immagine contraddittoria di un mondo in cui l’uomo è esaltato soltanto in disprezzo di altri uomini.
Nel momento in cui viene gettata una passerella tra la società organizzata e questa umanità reietta, l’organizzazione del mondo sembra vacillare. Piaceri scandalosi dei generali di Alessandro, “vita inimitabile” dell’aristocrazia romana, orge, parodie sacrileghe: tutti atteggiamenti estremi, che in sostanza rivelano una concezione pervertita della civiltà, e accentuano crudelmente lo squilibrio interno delle società antiche.
Immaginate lo scenario di una tragedia classica: colonnati, un tempio, una reggia. Vi recitano generali, oratori, re e regine: conflitti di doveri e racconti di combattimenti sono l’argomento dei loro discorsi. Ma di tanto in tanto un tendaggio si scosta e al pubblico si presenta per un attimo uno spettacolo del tutto diverso: non più palazzi ma catapecchie, non più uomini d’arme e sovrani, ma una plebaglia misera e turbolenta. Questa scena contraddittoria e il mondo classico; l’avventura intellettuale della nostra civiltà ce ne ha reso familiari le glorie e gli splendori, ma insieme ha condannato al silenzio le frange marginali di questo mondo: gli ambienti del vizio, dell’emarginazione, della criminalità. Nelle pagine di questo libro di straordinario successo, rivivono girovaghi e schiavi, etere raffinate e prostitute d’infimo rango, gladiatori e briganti, nani da circo e biscazzieri: i bassifondi di Atene, di Corinto, di Alessandria, di Roma.
Nata nel 1940 ad Alès (Gard), Catherine Salles ha conseguito il dottorato di ricerca in letterature classiche con una tesi dal titolo «Scrittori, libri e pubblico nell secolo della nostra era».
Fra i suoi libri pubblicati, ricordiamo: «Tibère: le second César» (1985), «Spartacus et la révolte des gladiateurs» (1990), «Lire à Rome» ( 1992).
Argomenti: Antichi Costumi, Mondo Classico, Società,