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Hegel e la Economia Politica

Hegel e la Economia Politica

Autore/i: Bodei Remo; Racinaro Roberto; Barale Massimo

Editore: Gabriele Mazzotta Editore

premessa e cura di Salvatore Veca.

pp. 220, Milano

«In un certo senso mi pare si possa dire chela filosofia della praxis è uguale a Hegel + Davide Ricardo.» (A. Gramsci, Quaderni del carcere)

Il rapporto tra Marx e l’economia politica resta un nodo fondamentale perla critica dell’economia politica oggi.
L’individuazione della struttura della rivoluzione scientifica operata da Marx fa parte di un programma complessivo teso a definire l’autonomia teorica del marxismo: la sua capacità di spiegazione, previsione e trasformazione del capitalismo. Il confine dei classici, su cui si misura l’innovazione di Marx, è d’altra parte il confine di Hegel. Come la critica dell’economia politica insiste sul nesso e sulla differenza tra Marx e i classici, cosi risulta necessaria una ricognizione critica del territorio hegeliano assunto nel suo complesso. Un approccio a Hegel che ne rispetti la complessità implica il rifiuto delle letture tradizionali del rapporto HegelMarx. Dalla critica dell’economia politica alla critica della filosofia: nella indagine su Hegel come sistema, centrale è il nodo dei rapporti con l’economia. Prima di Marx, Hegel legge gli economisti classici, rileva la novità storica della loro scienza, organizza su questa base il più potente sistema di autocomprensione del capitalismo, la più alta e classica forma di ideologia borghese. Solo a questo livello complessivo è comprensibile a fondo la rivoluzione scientifica di Marx e si capisce perché Lenin richiedesse una buona conoscenza della Logica per leggere il Capitale.

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Argomenti: Economia, Filosofia, Politica,

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