Guida alla Comprensione della Omeopatia e Materia Medica – Tipologia Omeopatica e Fondamenti Scientifici
Autore/i: Meuris Jean
Editore: Red Edizioni
introduzione dell’autore, traduzione dal francese di Andrea Caizzi, collana: L’altra medicina n° 2.
pp. 192, Como
Questo libro contiene un’esposizione semplice e chiara dei concetti fondamentali dell’omeopatia, e fornisce una modernissima ipotesi circa le sue basi scientifiche.
L’autore conduce gradualmente chi legge a comprendere il processo che sta a base di ogni malattia e che si fa risalire all’alterazione dell’equilibrio delle sostanze di cui è fatta la materia vivente.
Il ruolo del medico omeopata è quello di riconoscere questo squilibrio e di intervenire con saggezza per ristabilire l’armonia. Egli osserverà il malato, ne studierà la costituzione fisica e psichica, e arriverò, attraverso una meditata ricerca, a definire il suo “tipo” omeopatico, e quindi il rimedio più adatto, il simillimum.
Mettendo in evidenza i rapporti tra i singoli rimedi e i loro raggruppamenti, questo libro costituisce una sicura guida all’interpretazione e alla comprensione “dall’interno” dell’omeopatia: una disciplina ricca e complessa che non è solo arte di guarire, ma anche metodo di conoscenza.
Dall’introduzione:
«Il terreno, un concetto fondamentale. Come vi diverrà sempre più chiaro nel corso di questo lavoro, l’omeopatia è innanzitutto medicina del “terreno”, termine che va inteso, in questo contesto, nel suo senso psicosomatico. Una buona diagnosi omeopatica è impossibile se non si tiene conto prima di tutto dello psichismo del malato.
Dopo Pasteur è prevalsa una concezione della malattia come risultato di aggressioni microbiche: ma ciò significa avere una visione molto parziale delle cose e trascurare quel che di fatto è fondamentale. Se responsabile dei nostri mali fosse solo il microbo, già da lungo tempo l’umanità intera sarebbe scomparsa dalla faccia della Terra. Essa ha ignorato per millenni l’esistenza degli aggressori infinitamente piccoli su cui insiste la medicina di Pasteur, eppure è sopravvissuta lo stesso. Questo significa che alcuni erano naturalmente dotati di mezzi adatti a trionfare, mentre a morire erano gli individui il cui equilibrio si discostava dalla norma naturale.
Perché un bambino “fa” la poliomielite, mentre i fratelli e le sorelle che vivono nella stessa famiglia ne restano indenni? Perché le epidemie colpiscono una frazione soltanto della popolazione? Perché l’infezione primaria non dà sempre inizio a una tubercolosi ed anzi è nella generalità dei casi seguita dalla guarigione?
Questi interrogativi hanno una sola risposta possibile, contenuta in una parola: il terreno. Questa risposta permette di capire facilmente come possano esistere individui che, grazie alla loro costituzione, attraversano indenni tutte le malattie. Fare della medicina una semplice caccia al microbo non significa allora rinunciare ad affrontare il vero problema, mirare a un risultato impossibile, che si può raggiungere soltanto cercando di assicurare a ciascuno il terreno capace di proteggerlo dalla malattia? Un obiettivo disastroso Un tempo il microbo era l’agente della selezione naturale; i deboli scomparivano rapidamente e, nel complesso, giungevano all’età adulta solo i genitori che meglio degli altri erano capaci di procreare un’umanità robusta.
Oggi, grazie in parte a migliori norme igieniche e in parte ad alcuni mezzi di prevenzione e di lotta contro l’aggressione microbica, diventano genitori individui il cui terreno è tarato. In realtà, la medicina ufficiale insegue senza discriminazioni un obiettivo disastroso dal punto di vista della specie: il frutto dei suoi sforzi è un’umanità deficiente e cronicamente malata. Non esiste al mondo allevatore serio disposto ad applicare tali metodi. Basta già questo a dimostrare come la scienza ufficiale volga le spalle al vero problema, che non è quello di consentire a un’umanità tarata di continuare a vivere un’esistenza da malati a forza di “rimedi miracolosi”, ma al contrario quello di trasformare, per quanto possibile, la persona scarsa di difese immunitarie in un essere normale dotato di difese naturali sufficientemente sviluppate perché non ci sia bisogno di rinforzarle continuamente.
È per questa ragione che riteniamo essenziali e primarie le discipline mediche che. concentrano i loro sforzi sulla soluzione del problema del terreno; nella misura in cui questi sforzi sono coronati dal successo, ci sembra che esse dovrebbero essere il fulcro di una medicina moderna, consapevole del fatto che solo questa strada permette di giungere a risultati veramente positivi.[…]»
Jean Meuris ha iniziato la propria formazione professionale di odontostomatologo dopo avere conseguito la laurea in scienze naturali. Si è poi avvicinato alle dottrine naturali e all’omeopatia, divenendo il primo specialista odontostomatologo omeopata a livello internazionale. Autore di numerosi scritti, è stato fondatore e presidente onorario dell’Associazione internazionale ai medicina omeopatica odontostomatologica.
Argomenti: Medicina Alternativa, Omeopatia, Scienze Mediche,