Gli Strumenti del Comunicare
L’Opera più importante del grande sociologo canadese
Autore/i: McLuhan Marshall
Editore: Garzanti Editore
introduzione di Giovanni Cesareo «Rileggere McLuhan: accettare o guidare il cambiamento?», introduzione dell’autore, traduzione dallinglese di Ettore Capriolo, titolo originale: Understanding Media.
pp. 392, Milano
Da quando, negli anni Sessanta, si imposero al grande pubblico, le opere di McLuhan hanno dato luogo a equivoci e banalizzazioni. La forma stessa della scrittura – brillante e apodittica, paradossale e provocatoria – consentiva di condensare in alcuni slogan di sicuro effetto le analisi dell’autore. Il quale, più che tra i sociologi o i critici letterari, trova ormai adeguata collocazione tra gli «storici della civiltà», come Toynbee e Riesman, Mumford e Gordon Childe, Snow e Innis, maestro riconosciuto, quest’ultimo, di McLuhan.
Elemento essenziale della nostra civiltà sono, per McLuhan, i media, i mezzi di comunicazione di massa. E non soltanto stampa, radio, cinema, televisione, ma anche l’elettricità, l’abbigliamento, l’automobile, il denaro, l’orologio, le armi ecc.; tutti quei media, cioè, che possono essere intesi come: «prolungamenti» tecnologici dei sensi umani.
McLuhan elaboro originali criteri di comprensione di questi «strumenti del comunicare». In particolare sostenne la necessità di analizzare la forma in cui ciascuno di essi tende a organizzare il proprio eventuale contenuto, a imporre particolari condizioni di fruizione, a diventare metafora di un’epoca e di una società. E soprattutto, come sottolinea Giovanni Cesareo introducendo questa nuova edizione dell’opera maggiore di McLuhan, seppe cogliere «l’importanza strutturale dei rapporti di percezione e di scambio sul terreno del simbolico accanto all’importanza dei rapporti di produzione e di scambio sul terreno dei beni materiali». Ma anche questa è una direzione di ricerca che è stata disattesa o fraintesa. Ecco perché oggi vale la pena di rileggere McLuhan.
Marshall McLuhan (Edmonton 1911 Toronto 1980) e considerato uno dei massimi studiosi delle comunicazioni. Tra le sue opere: La sposa meccanica: il folclore dell’uomo industriale (1951), La galassia Gutenberg: nascita dell’uomo tipografico (1962), Guerra e pace nel villaggio planetario (1968).
Giovanni Cesareo (Palermo 1926) è uno studioso dei processi produttivi e delle tecnologie del sistema dell’informazione. È responsabile delle Attività Permanenti del Teleconfronto di Chianciano e dirige ii mensile «Se – scienza esperienza». Ha pubblicato, tra l’altro, Anatomia del potere televisivo (1970), La televisione sprecata (1974), Fa notizia (1981), Towards an electronic democracy? (in J. Wasko e V. Mosco, 4 cura di, Communication Control, 1985).
Rileggere McLuhan: accettare o guidare il cambiamento?
di Giovanni Cesareo
Introduzione
Parte prima
- 1 – Il «medium» è il messaggio
- 2 – «Media» caldi e freddi
- 3 – Capovolgimento del «medium» surriscaldato
- 4 – L’amore degli aggeggi. Narciso come narcosi
- 5 – Energia ibrida. «Les liaisons dangereuses»
- 6 – I «media» come traduttori
- 7 – Sfida e crollo. La nemesi della creatività
Parte seconda
- 8 – La parola parlata. Fiore del male?
- 9 – La parola scritta. Un occhio per l’orecchio
- 10 – Strade e percorsi di carta
- 11 – Numero. Profilo della folla
- 12 – L’abbigliamento. L’estensione della nostra pelle
- 13 – Gli alloggi. Nuovo aspetto e nuova prospettiva
- 14 – Denaro. La «Credit Card» del povero
- 15 – Orologi. Il profumo del tempo
- 16 – La stampa. Come capirla
- 17 – Fumetti. «MAD», anticamera della TV
- 18 – La parola stampata. Architetto del nazionalismo
- 19 – Ruota, bicicletta e aeroplano
- 20 – La fotografia. Il bordello senza muri
- 21 – Giornali. Governare lasciando trapelar notizie
- 22 – L’automobile. La sposa meccanica
- 23 – La pubblicità. Stare, sconvolti, «al passo con i Jones»
- 24 – Giochi. Le estensioni dell’uomo
- 25 – Telegrafo. L’ormone sociale
- 26 – La macchina per scrivere. L’età del ferreo capriccio
- 27 – Il telefono. Tromba Squillante o «simbolo tintinnante?»
- 28 – Il grammofono. II giocattolo che ha contratto il petto della nazione
- 29 – Cinema. Il mondo in bobina
- 30 – Radio. Il tamburo tribale
- 31 – Televisione. Il gigante timido
- 32 – Armi. Guerra delle icone
- 33 – Automazione. Imparare un modo di vivere
Argomenti: Comunicazione,