Gli Eterni del Sogno
Un’interpretazione psicoanalitica dei miti e rituali australiani
Autore/i: Róheim Géza
Editore: Guaraldi Editore
introduzione di Glauco Carloni, traduzione di Renzo Stellato.
pp. 400, ill. b/n, Rimini
Il primo libro di Ròheim nella nostra lingua, l’ultimo e conclusivo frutto delle sue ricerche sul campo fra gli aborigeni australiani, rappresenta l’incontro della psicoanalisi con la civiltà della pietra e costituisce per la nostra povera cultura antropologica, tanto arida di contributi originali, un vomere capace d’insondate profondità. L’incanto infantile dei miti primitivi e la loro affinità con la mitologia classica e con il mondo della fiaba confermano, come Ròheim pretendeva, la fondamentale unità psichica dell’umanità: il razzismo non trova conforto alcuno dall’esplorazione dell’inconscio. Mai, infatti, abbiamo sentito più prossimi i primitivi anche nei loro riti cruenti e nelle loro costumanze più strane. Riti e costumanze di cui Ròheim fornisce, con l’arroganza delle prove con cui ci sommerge, interpretazioni persuasive e affascinanti. Tutti i prodotti culturali, anche quelli di remotissima origine, hanno un significato attuale e sono altrettanti mezzi escogitati dall’uomo per arginare e attenuare l’angoscia di separazione dalla madre, che riemerge di fronte ad ogni angustia o minaccia dell’ambiente: così i riti d’iniziazione vengono interpretati in maniera nuova e originale come un tentativo di offrire al bambino, quale gratificazione sostitutiva delle amorose cure materne, il privilegio di entrare a far parte della società dei maschi adulti.
Géza Róheim (1891-1953). ebreo ungherese, di cultura tedesca, emigrato negli Stati Uniti, vi restò dal 1938 fino alla morte. Allievo di Ferenczi e primo antropologo psicoanalista condusse ricerche sulle popolazioni di quattro continenti, integrando lo studio delle diverse culture con l’analisi dei sogni e dei giochi dei primitivi mediante le tecniche di Freud e della Klein e secondo le sue personali esperienze terapeutiche. Uomo di temperamento eccezionale e di geniale originalità, lettore insaziabile e scrittore torrenziale, profuse la sua vena in centinaia di articoli e in una ventina di libri, fra i quali vanno almeno ricordati: The Riddle of the Sphynx (1934) e The Gates of the Dream (1953) che compariranno in questa stessa collana, The Origin and Function of Culture (1943), Psychoanalysis and Anthropology (1950) e Magic and Schizophrenia (1955).
Argomenti: Aborigeni Australiani, Antiche Civiltà, Culti, Cultura, Popoli Primitivi, Riti, Rituali Magici, Storia, Storia dei Popoli,