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Gli Effetti del Monoteismo nella Tarda Antichità

Gli Effetti del Monoteismo nella Tarda Antichità

Dall’impero al commonwealth – Da Costantino a Harun al-Rashid, per quattro secoli, gli imperi tardo-antichi si affermano con il monoteismo. Caduta l’unità politica, sarà l’unità religiosa a tenerne unite le diverse parti.

Autore/i: Fowden Garth

Editore: Jouvence Società Editoriale

prefazione e introduzione dell’autore, traduzione di Ariel Lewin.

pp. 272, ill. b/n, Roma

Dall’affermazione del cristianesimo nel quarto secolo con Costantino, all’inizio del declino dell’impero islamico nel nono, il potere unificante del monoteismo fu usato per giustificare e rafforzare gli “imperi mondiali”. Tramontata l’unità politica di imperi come quelli di Bisanzio e Baghdad, sarà proprio il monoteismo il fattore di coesione che determinerà la sopravvivenza di agglomerati culturali più liberi e pluralisti, rappresentati dalla cristianità d’oriente e dall’islam, che l’autore definisce “commonwealth”. Questo libro riesce a rendere semplice la comprensione di un periodo incredibilmente complesso dal punto di vista sia storico che culturale. Una finestra aperta su un orizzonte ancora oggi quasi del tutto sconosciuto.

Garth Fowden e ricercatore al “Center for Greek and Roman Antiquity” del National Hellenic Research Foundation ad Atene.
E autore del libro The Egyptian Hermes: A Historical approach to the late pagan mind (Cambridge / Princeton) e di numerosi articoli riguardanti aspetti religiosi, culturali e politici della tarda antichità.

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