Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Giovanna d’Arco e la Mandragora

Giovanna d’Arco e la Mandragora

Titolo originale: Jeanne d’Arcet la Mandragore

Autore/i: De Sermoise Pierre

Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore

prefazione di Michel Marion, traduzione dal francese di Riccardo Mainardi.

pp. 264, Milano

Giovanna d’Arco non fu una passerella ma la figlia illegittima della regina di Francia; non morì sul rogo ma fuggì dal carcere con la complicità dei suoi inquisitori: continuò a guerreggiare dopo l’evasione e divenne perfino la sposa di un signore feudale: ecco alcune delle rivelazioni sensazionali di cui Pierre de Sermoise documenta la fondatezza. Ricchissimo del fascino e della sicura suggestione dei grandi romanzi di cappa e spada, il suo e però soprattutto un libro «scomodo» e «scandaloso» che scardina la tradizione e il mito di Giovanna, patrona della Francia in quanto simbolo virginale della sua libertà e unificazione, e santa della Chiesa. Da quest’indagine poliziesca alle spalle della Storia, attraente e tesa come un giallo eppure condotta con strumenti filologici ineccepibili e di alta classe, la leggendaria eroina è restituita alla sua verità, inattesa e sconcertante, di avventuroso moschettiere del re.

Inizio del XV secolo. La Francia è divisa e insanguinata dalle rivalità dinastiche e il suo territorio è in buona parte occupato da Enrico V d’Inghilterra, che è genero del re Carlo VI detto il Folle. Il fratello di questi, Luigi d’Orleans, il più grande seduttore della Corte francese, intrattiene rapporti adulterini con la regina e cognata, la splendida sensuale Isabella di Baviera, ed è così che nasce Giovanna, nel 1407 anziché nel 1412 come vuole la tradizione.
Per coprire lo scandalo la piccola è allontanata e affidata ai d’Arc di Domrémy, non già i poveri contadini della leggenda, bensì al piccoli feudatari che assicureranno a Giovanna un’ottima educazione, donde la sua perizia nel cavalcare e maneggiare le armi. Poco dopo Luigi d’Orléans viene assassinato, mentre pare che sua moglie, Valentina Visconti, sia stata l’occulta artefice della demenza di Carlo VI, il cognato a cui avrebbe propinato sortilegi e veleni per vendicare il suo orgoglio di donna tradita. Ecco la scena shakespeariana su cui il libro si apre e 1a chiave con cui l’autore dipana abilmente l’intricata matassa della vera storia di Giovanna. Sorella naturale del delfino e futuro re Carlo VII, Giovane è predestinata dalla nascita – ma anche dal temperamento e da una profonda devozione – a diventare dapprima lo strumento di una machiavellica operazione in sostegno del trono francese, e dopo, e all’inverso, una pedina nelle mani dei nemici della Francia. Jolanda d’Aragona, regina delle Due Sicilie e suocera del debole Carlo VII, se ne serve per convalidare la profezia secondo cui l’intervento miracoloso di una margine‘ avrebbe salvato il trono di Francia: di qui gli avvenimenti culminanti nella liberazione d’Orléans (1429), di cui la Pulzella è l’eroina. Più tardi invece, gli inglesi e i loro alleati francesi civili e ecclesiastici, occupati a destabilizzare la Francia e preoccupati che il carisma della Pulzella non giochi a suo favore, montano l’accusa di eresia e stregoneria:di qui il famoso processo e la condanna al rogo. Vittima quindi complotto politico, c non di un’inquisizione sadico-religiosa, Giovanna deve però essere risparmiata per volere dello stesso re d’Inghilterra, onde  costituire eventualmente  un oggetto di scambio. Ecco perché sulla piazza di Rouen, il 4 maggio 1431, viene arsa una «strega» qualunque e Giovanna, evasa con l’aiuto del suo principale accusatore, il vescovo Cauchon, può menare altrove la sua avventurosa e sconcertante esistenza. Tre anni dopo la si segnala in Italia, sempre vestita da uomo, nell’esercito pontificio; poi il nuovo colpo di scena, le nozze col cavaliere Robert des Armois (matrimonio non consumato, data la sospetta transessualità?); infine la morte, combattendo per la liberazione dell’Aquitania, nel 1451, a pochi mesi dal processo di solenne riabilitazione che cinque secoli dopo, nel 1920, renderà possibile la sua canonizzazione.

Nato nel 1920, Pierre de Sermoise é un personaggio curioso: matematico e musicologo di formazione, inizia una carriera di pianista e organista, poi passa all’industria farmaceutica infine si appassiona allo studio del latino, della paleografia e della storia medievale. Nel 1970 ha pubblicato in Francia Les missions sacrètes de Jehanne la Pucelle, in cui illustra risultati di quelle ricerche che lo condurranno alle scoperte attuali.

Visualizza indice

Ringraziamenti
Prefazione di Michel Marion

1. Mandragora e Inquisizione
2. Il secolo di Carlo V
3. Cronache scandalose
4. Droghe o demenza
5. Censura di un testo autentico
6. Nascita di Giovanna
7. Dall’Abbazia di Saint-Denis a Domrémy
8. Domrémy e la famiglia d’Arc
9. La Pulzella e il Giardino dei Gigli
10. Le voci della resistenza
11. Tre segni per un segreto
12. 3×7 = 21 anni
13. La liberazione d’Orléans
14.
L’araldo “Fleur de Lys”
15. La consacrazione di Carlo VII
16. Tacete… in nome del diavolo!
17. La mandragora
18. Prima abiura
19. Seconda abiura
20. La “Cronique de Metz”
21. I salvacondotti di Colonia
22. La Dame des Armoises e la tavola di marmo
23. Morte della Pulzella di Francia

Tavola genealogica
Note
Bibliografia dei manoscritti
Bibliografia delle opere a stampa

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.