Giobbe o Dio nella Tempesta
Titolo originale dell’opera: «Job ou Dieu dans la tempête» – Librairie Arthème Fayard
Autore/i: Eisenberg Josy; Wiesel Elie
Editore: SEI – Società Editrice Internazionale
traduzione italiana di Chiara Pagani, in copertina: Jusepe de Ribera «Giobbe» Parma, Galleria Nazionale.
pp. 378, Torino
Perchè la sofferenza? Come si giustifica l’esistenza del male? […] Nella Bibbia c’è un libro, insieme riflessione filosofica e poema sinfonico, che vibra tutto d’indicibile sofferenza: il Libro di Giobbe. Il dolore che lo pervade da un capo all’altro lacera di prepotenza il tessuto delle parole per farne erompere la domanda più terribile, fuor d’ogni tempo perché è di tutti gli uomini e di tutti i tempi: perché si deve soffrire?
Il personaggio di Giobbe è diventato un esemplare: nessun altro, nella letteratura universale, ha subìto tante prove e perduto tutto in un breve volgere di tempo.
Josy Eisenberg ha riletto il libro di Giobbe insieme a Elie Wiesel, testimone del genocidio, un sopravvissuto di quei luoghi d’orrore dove per sei milioni di volte il perché della sofferenza del Giusto ha dilaniato i cuori, forse anche i Cieli.
Un capitolo dopo l’altro, meditando e commentando versetto su versetto, Josy Eisenberg e Elie Wiesel hanno tentato un parallelo fra testo biblico e mondo moderno. Un colloquio a due voci che è anche la ricerca di un cammino nel regno del dubbio e dell’assurdità della Storia.
Elie Wiesel, scrittore romeno ebreo deportato ad Auschwitz e a Buchenwald, ha dedicato quasi tutta la sua opera letteraria alla memoria della «catastrofe».
Capo della commissione presidenziale americana sull’Olocausto, nel 1986 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace.
Tra le sue opere: La notte, L’ebreo errante, Contro la malinconia, Un ebreo oggi.
Josy Eisenberg, rabbino, è giornalista.
Argomenti: Analisi, Bibbia, Dolore, Sofferenza,