Giacomo Puccini – Biografia Critica
Autore/i: Carner Mosco
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, prefazioni dell’autore, traduzione di Luisa Pavolini.
pp. 722, ill. b/n, Milano
Il centenario di Puccini (1958) aveva fatto sperare il libro da cui uscisse, adeguata al gusto e alla musicologia moderna, la spiegazione del Maestro che tutto il mondo spontaneamente ama. Forse questo del Carnet è il solo che abbia risposto all’attesa e possa considerarsi come un’opera base. La parte biografica raccoglie tutto quanto è necessario sapere, in un racconto di eccellente evidenza letteraria e di ineccepibile documentazione. La seconda parte, sulla musica, comprende un lucido esame dei motivi critici essenziali (situazione dell’Opera italiana tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, fondamenti psicologici dell’opera pucciniana, drammaturgia e stile musicale del Maestro) e un’analisi di tutte le opere. Conoscenza assoluta della materia, sicurezza di gusto, obiettività di giudizio, assenza di sussiego intellettualistico ne garantiscono l’attendibilità. Dal suo podio di direttore d’orchestra, l’autore ha controllato il respiro di Puccini alla prova di chi sa quante esecuzioni. E adesso, senza soperchierie descrittive, ci chiama a riascoltare quella musica su una persuasiva ribalta critica. Checché si possa pensare del «complesso materno» che il Carnet diagnostica in Puccini, questa ipotesi psicologica rinnova in noi, e delucida, lo struggimento di Mimì, di Butterfly, di Liù e delle altre indimenticabili eroine.
Mosco Garner ha compiuto a Vienna, dove è nato, i suoi studi musicali ed è stato tra i discepoli di Guido Adler, il grande cultore della musicologia come storia dello stile. Direttore del Teatro di Stato di Danzica fino al 1953, si è poi trasferito a Londra, dove ha svolto quell’attività di critico che gli ha dato fama internazionale. Tra i suoi libri più noti, il Saggio sull’armonia del XX secolo e Uomini e Musica, sostanziale contributo alla comprensione di Schubert, Schumann, Mahler, Bartok e Berg. Carnet dirige di frequente l’orchestra di Londra, e consigliere musicale della B.B.C., critico dell’«Evening News» e del settimanale «Time and Tide».