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Gergo della Malavita

Gergo della Malavita

Autore/i: Autori vari

Editore: Ministero dell’Interno – Direzione Generale della Pubblica Sicurezza

pp. 262, illustrazioni b/n, Roma

Dalla premessa:
“La pubblicazione raccoglie, classificandoli ed interpretandoli, termini ed espressioni più comunemente in uso fra delinquenti, allo scopo di offrire un sussidio valido, sotto l’esclusivo profilo didattico, a facilitare anche per questa via un più rapido ambientamento delle giovani guardie nel delicato ed impegnativo settore della polizia investigativa.
La raccolta potrà rivelarsi, tuttavia, utile anche agli elementi già addentrati nella pratica di istituto, e particolarmente nella polizia giudiziaria, costituendo essa un agevole testo di consultazione e fornendo, insieme, un ampio ed aggiornato panorama della osmosi delle espressioni del linguaggio convenzionale e della terminologia delinquenziale più recente avvenuta fra le diverse regioni.
Della maggior parte delle voci di gergo comprese nel testo viene dato il significato in lessico; di talune locuzioni, invece, non essendosi trovata l’origine o non essendo riusciti a fornire, quanto meno, una particolare interpretazione logica, si è dato il solo significato ad esse convenzionalmente attribuito da coloro i quali se ne avvalgono.
Non sempre è stato possibile attenersi all’esatta grafia delle locuzioni dialettali del gergo perché per talune di esse è stato necessario ricostruire graficamente le corrispondenti parole adoperate esclusivamente nella lingua parlata.
È appena il caso di far presente che il lavoro non ha pretesa di avere carattere scientifico, anche se per alcune locuzioni si è fatto riferimento alla loro presumibile origine; più che altro si è voluto chiarire il significato che il delinquente suole attribuire alla locuzione in se stessa e fornire una spiegazione del «gergo», inteso come mezzo di comunicazione tra appartenenti ad uno stesso mondo.
In particolare, ci si è riferiti alla terminologia entrata in uso fra quella delinquenza che potrebbe definirsi comune, di piccola levatura; fra quella delinquenza, appunto, che nell’uso del gergo trova quasi una ragione di identificazione con l’ambiente chiuso e ristretto in cui vive ed opera.
Le locuzioni qui raccolte non costituiscono, ovviamente, tutto il «gergo»; il lavoro, pertanto, va considerato non come punto di arrivo bensì come base di partenza, poiché esso contiene in sé i presupposti di un ulteriore, proficuo sviluppo e approfondimento.
Saranno quindi ben accetti tutti quei suggerimenti, quelle rettifiche e quegli aggiornamenti che valgano a consentire il perfezionamento della presente raccolta, oltre che a darle una più approfondita dimensione.”

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Argomenti: Malavita,

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