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Gengis Khan – Il Conquistatore Oceanico

Gengis Khan – Il Conquistatore Oceanico

Autore/i: Mandel Gabriele

Editore: SugarCo Edizioni

in copertina: Cavaliere Hiung-nu, ceramica cinese d’epoca Suei (590-618).

pp. 256, 36 tavole b/n f.t., illustrazioni b/n, Milano

Espressione precipua della «cultura delle steppe», ultimi fra i popoli barbarici, I Mongoli, che nel XIII secolo invasero territori vastissimi distruggendo le maggiori civiltà del Medioevo, costituirono il più vasto impero del mondo.
Questo quando un uomo, postosi alla loro testa quale «inviato di Dio», con una straordinaria genialità basata su una intuizione folgorante. la rapidità dell’azione e l’acuta conoscenza degli uomini, seppe unire una manciata di tribù nomadi che sino allora non avevano saputo fraternizzare, e le condusse alle più vaste conquiste ma anche ai più sanguinosi e immani genocidi.
Quest’uomo fu il pastore orfano Temugin, detto poi Gengis Khan (l’imperatore oceanico, il genio tutelare). Egli ebbe una misera infanzia di stenti; fu a lungo prigioniero e iniziò la sua ascesa con un capitale ben povero: otto cavalli e quattro fratelli. Benché analfabeta e nemico di ogni forma di civiltà poiché ne ignorava ogni valore, Gengis Khan organizzò minuziosamente le proprie campagne, condusse di persona in battaglia i suoi uomini (sporchi, puzzolentissimi, miserabili ma orgogliosi e fanaticamente devoti) e distruggendo civiltà secolari considerate incrollabili si impadronì di gran parte dell’Eurasia. Sulle rovine di questo vasto impero si insediarono la Cina, la Persia e soprattutto la Russia d’oggi, sicché l’assetto attuale del mondo originò in definitiva dalle gesta di questo «Conquistatore oceanico».

Gabriele Mandel, archeologo, psicanalista, docente universitario (Politecnico di Torino, IULM di Milano) ha scritto circa ottanta libri.
Per SugarCo ha già pubblicato: Il Regno di Saba. La civiltà della Valle dell’Indo, Il Sufismo, Salomone, tutti volumi che hanno incontrato il favore del pubblico non solo italiano. Dirige l‘Istituto Islamico d’Archeologia Orientale e il periodico «Art in Islam». Ha compiuto numerosi viaggi di ricerca e studio in Medio Oriente, tracciando un piano per la ricostruzione del Tempio di Giove a Jerash su incarico del Museo do Arte di San Paolo del Brasile.

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