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Freud e Jung – Anni di Amicizia, Anni di Distacco

Freud e Jung – Anni di Amicizia, Anni di Distacco

Titolo originale: Freud and Jung. Years of Friendship, Years of Loss

Autore/i: Donn Linda

Editore: Leonardo Editore

prima edizione, prefazione dell’autrice, traduzione di Silvia Vignato.

pp. 272, numerose tavole b/n f.t., Milano

Freud vuole darmi il suo affetto, io invece ho bisogno di comprensione. Vorrei essergli amico da pari a pari, mentre lui vuole fare di me un figlio. (Carl Gustav Jung)

Jung è pazzo. (Sigmund Freud)

A Roma Sigmund Freud si rispecchiava nel Mosè di Michelangelo, “immobile nella sua furia pietrificata in un misto di dolore e disprezzo”. In quello stesso autunno del 1913, sulla riva del lago di Zurigo Carl Gustav Jung costruiva casette di sassi e si sentiva come se gli cadessero addosso dei macigni. L’amicizia complessa, conflittuale e intensissima che per sei anni aveva legato il padre della psicoanalisi al suo ribelle principe ereditario si era appena dissolta, come un sogno doppio, esaltante, angoscioso, che al risveglio lascia nella memoria solo residui frammentari e taglienti. Il sogno di Freud e di Jung, magistralmente interpretato da Linda Donn in tutti i suoi significati storici e umani, ci fa apparire in una nuova luce, densa di chiaroscuri, le private inquietudini e la grande avventura intellettuale dei due fondamentali capiscuola della psicoanalisi.
“Succede spesso che uomini seri ed eccellenti non riescano a evitare di farsi del male a vicenda, perché non potrebbero altrimenti esprimere la pienezza del loro affetto” scriveva Freud in una lettera del 1922; parlava di altri, ma lacerando una ferita sua, che nessuna autoanalisi poté rimarginare completamente. In fondo alla intricata rete di transfert reciproci, entusiasmi, reticenze, discussioni, incontri e scontri, collaborazione, rivalità, odio e amore che avvolse Freud e Jung fino all’incomprensione e allo scisma insanabile, si annidava da sempre un drammatico equivoco semantico: destinando il giovane Jung a succedergli, Freud si aspettava di venire simbolicamente ucciso da lui come è giusto che tocchi a ogni padre-re, ma agli occhi di Jung fu invece un padre-dio per liberarsi del quale non bastava una laica detronizzazione. Fu necessario spingersi a una sofferta apostasia.
L’attenta, vivacissima ricostruzione di due vite dedicate alla scoperta di territori della psiche mai sospettati prima diventa quindi una ricognizione affascinante in due universi mentali paralleli e divergenti, sotterraneamente uniti da affinità inattese.

Linda Donn, laureata in psicologia, vive a New York. Questo libro è il prodotto di quattro anni di ricerche d’archivio e di quattro viaggi in Europa, dove l’autrice ha raccolto le memorie e le testimonianze di amici, familiari et collaboratori di Jung e ha potuto accedere ai ricordi personali di Paula Fichtl, la vecchia cameriera di Freud.

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