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Filosofia della Resurrezione – Monadologia – Breve Trattato di Fenomenologia Mistica

Filosofia della Resurrezione – Monadologia – Breve Trattato di Fenomenologia Mistica

Autore/i: Guitton Jean

Editore: Edizioni Paoline

versione dal francese di Luigi Rolfo.

pp. 158, Roma

Il dialogo di san Paolo coi filosofi greci all’Areopago è simbolico. l dotti della Grecia ascoltano l’Apostolo con interesse quando parla della presenza di Dio nel quale “ci moviamo e siamo”; pare che accettino anche l’idea della ricapitolazione degli esseri in Gesù Cristo. Però al solo accenno di Paolo alla risurrezione di Gesù dal morti, interrompono il dialogo per sempre. Questo episodio si rinnovò in Occidente in tutte le Scuole che Seguirono quella di Atene. Certi dommi cattolici, come la Trinità, l’unione ipostatica, la transustanziazione, hanno destato l’interesse di metafisici come Descartes, Leibniz o Hegel. Invece la risurrezione è sempre caduta nel “punto cieco” della retina pensante. Non c’è pensatore che l’abbia vista come un alimento dell’intelligenza o che abbia almeno tentato di metterla tra gli alimenti possibili. Essa non è per il pensiero un mistero, poiché il mistero può dare un alimento, una spinta: è un alimento inassimilabile. E certamente, tra le assurdità (che qualche volta il pensiero contemporaneo assimila) essa è un’assurdità veramente inaccettabile. Perché? Certamente, in primo luogo, perché la morte testimonia la scomparsa del corpo. Passi l’immortalità dell’anima, ma come stendere uno statuto filosofico razionale, una possibilità scientifica alla risurrezione della carne, che sembra contraria a qualsiasi esperienza della specie umana? D’altra parte, mitologia e psicoanalisi spiegano facilmente la “risurrezione della carne”. Non v’è cosa più facile (e più comune!) da immaginare che un altro mondo ricalcato su quello presente e una sopravvivenza della nostra persona Carnale dopo la catastrofe della morte. E, tuttavia, l’importanza d’una tale ricerca è grande, poiché l’assenso della fede, se non è sostenuto dal concetto d’una possibilità, resta fideista. La fede suppone una filosofia preliminare che riposa sulla ragione piena, sull’esperienza totale.

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