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Fascismo di Pietra

Fascismo di Pietra

Autore/i: Gentile Emilio

Editore: Editori Laterza

prologo dell’autore.

pp. X-278, numerose tavole a colori f.t., numerose illustrazioni b/n, Bari

Il regime fascista, ci racconta Emilio Gentile in questo nuovo e avvincente saggio, non era soltanto retorica, ma anche pittura, scultura, architettura, urbanistica. Gentile si conferma il vero erede italiano di Gorge Mosse, attento, come lo fu lo storico tedesco, agli aspetti dell’estetica del potere.
(Dino Messina, “Corriere della Sera”)

Si aprì l’era del “piccone risanatore”. Per Mussolini attrezzo-simbolo di un attivismo frenetico che finiva per considerare Roma e la sua architettura passata e futura – come spiega molto bene Emilio Gentile – come arsenale di miti, deposito di destini imperiali, ma anche bersaglio di risentimenti che il duce nutriva fin dalla giovinezza nei confronti della città eterna.
(Filippo Ceccarelli, “la Repubblica”)

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Prologo. Parole, pietre, miti

  1. Porca Roma
  2. Mussolini antiromano
  3. Nuova romanità
  4. Il rigeneratore
  5. Roma mussolinea
  6. Sui colli fatali
  7. Duce imperiale
  8. La capitale del futuro
  9. I Romani della modernità
  10. Gli italiani non sono Romani

Epilogo. Quel che resta del mito
Note
Fonti delle illustrazioni
Referenze iconografiche

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