Età della Pietra
Autore/i: Bandi Hans-Georg; Breuil Henri; Berger-Kirchner Lilo; Lhote Henri; Holm Erik; Lommel Andreas
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, introduzione di Hans-Georg Bandi, traduzione di Fabrizia Caracciolo e Giancarlo Cadeo.
pp. 280, 60 tavole a colori. 65 disegni e 8 carte, Milano
Dall’introduzione di Hans-Georg Bandi:
“L’Arte del mondo primitivo, a cui questo volume è dedicato, non inizia con le manifestazioni artistiche della Mesopotamia e della valle del Nilo. Le sue origini sono invece molto più antiche e risalgono agli albori della storia dell’umanità. Come oggi gli ultimi discendenti di alcuni popoli primitivi rimasti quasi del tutto estranei alla nostra civiltà, anche nei secoli più remoti gli uomini crearono opere d’arte, alcune delle quali si sono conservate sino ad oggi grazie a circostanze favorevoli. Trattasi per la maggior parte di pitture e graffiti rupestri, i cui artefici furono abilissimi cacciatori dell’età della pietra.
Potrà forse sorprendere che gli Editori abbiano deciso di comprendere il volume Età della pietra nella collana delle civiltà extraeuropee, dal momento che la descrizione delle stazioni di arte rupestre inizia sul nostro continente. Si è però tenuto presente che sarebbe stato forse inadeguato comprendere questa arte nella civiltà occidentale; in primo luogo perché per buona parte il volume tratta di stazioni d’arte d’oltremare; ed in secondo luogo perché il retaggio artistico lasciato in Europa dai cacciatori dell’età della pietra non corrisponde al concetto di cultura occidentale.
Bisogna ora aggiungere che il nostro volume non comprende certo tutta l’arte dell’età della pietra. Viene trattato solamente un settore relativamente ristretto dell’arte di questo periodo. Si è semplicemente inteso offrire ai lettori, che si interessano all’arte del mondo, una limitata visione della creatività artistica dei popoli preistorici nelle diverse parti del mondo e aprire loro la porta su di un campo affascinante di ricerche, che in altre storie dell’arte viene in genere tralasciato 0 trattato inadeguatamente.
L’arte preistorica e l’indagine relativa ad essa rappresentano un campo entusiasmante e ad un tempo pericoloso: entusiasmante perché ci viene offerta una visione inattesamente vitale, molteplice e colorata di civiltà, delle quali altrimenti conosceremmo soltanto lo «scheletro» soprattutto i manufatti di pietra mentre tutto il resto ‘ è ormai da lungo tempo scomparso; pericoloso poi perché le opere rupestri, che non furono mai un fenomeno di «arte per l’arte» e sempre espressero invece determinati atteggiamenti dello spirito, facilmente possono condurre ad ogni genere di interpretazioni speculative.[…]”
Argomenti: Arte, Arte Sacra, Arti Divinatorie, Popoli Primitivi, Preistoria,