Estetica della Scrittura Cinese
Autore/i: Giuganino Alberto
Editore: Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente
Gli ideogrammi autografi furono scritti, per questa pubblicazione dal Professor Yang Fȇng-Chi.
pp. 60, nn tavv. b/n f.t., Roma
Dal testo:
“Non sembri strano che a muover più facilmente lo scrivere sulla scrittura cinese sia stato il ricordo di alcune parole di un nostro antico, tra la fine del Tre e il principio del Quattrocento, Cennino Cennini, in quel suo Libro dell’Arte, dove, fra l’abbondante ricettario per la tecnica della pittura, si trovano, in un vivido volgare, pensieri di un’estetica finemente intuitiva dello spirito dell’arte del suo e di altri tempi. Egli dopo aver parlato, con preciso rigore, della tecnica dell’affresco, così conclude: «Ma veggendo tu lavorare e praticare la mano, ti sarebbe più evidente che vederlo per iscrittura»; il quale verbo ultimo indica, nel modo più efficace, l’ufficio della scrittura che, per segni convenzionali, offre al pensiero, e non soltanto di cose materiali. immagini visive, che tali rimangono nella mente in una muta lettura, o nei suoni delle sue parole; poiché veramente ogni scrittura è visione di cose o di idee, entro ed oltre i suoi segni, non di per se stessi, ma per una loro convenuta mediazione. E quale altra, più di quella cinese, può definirsi, invece, pronta rappresentazione visiva figurativa di cose nelle loro immagini concrete, o di pensiero nelle altre derivate astratte? Chiamata, infatti, ideografica, poiché essa non si giova, come accade per la maggioranza grandissima delle altre lingue, di un sistema alfabetico-fonetico che indica singoli suoni con singoli segni, nei quali poi, insieme congiunti, si identifica la parola, ma di una rappresentazione figurativa, talora totale, talora ridotta, di cosa che si vuol significare, o, per transito d’immagine da sensoria a mentale, di un concetto astratto, che si offre, così, subito alla percezione intellettuale, prima della convenzionale mediazione fonetica.
Questa origine pictografica è chiaramente manifesta nei caratteri più antichi aderenti, nella elementare memoria delle cose, alla quasi loro immediata rappresentazione figurativa, e perciò in gran parte comprensibili, alla vista, nel significato originario, all’infuori del loro più tardo suono dei segni più essenziali. […]”
Argomenti: Arte, Arte Orientale, Calligrafia, Cultura Cinese, Orientalistica, Oriente,