Errore dello Spiritismo

Autore/i: Guénon René

Editore: Rusconi

prefazione dell’autore, traduzione dal francese di Pietro Nutrizio e Luigi Grozio.

pp. 408, Milano

Verso la metà del secolo XIX nasce in Occidente lo «spiritismo» e, a cavallo dei secoli XIX e XX, lo «psichismo», due porte aperte, con l’occultismo, sull’abisso di quello che – tradizionalmente – è l’ambito della «grande illusione».
Non è casuale che essi siano apparsi in un periodo di confusione dottrinale: sembrano concepiti infatti per cercare di soddisfare, deviandole, le esigenze di coloro che non si accontentano dell’illusione di conoscenza della filosofia e delle scienze contemporanee.
I fenomeni che tali pseudodiscipline prendono in considerazione non sono inesistenti; essi hanno, al contrario, una loro realtà molto pericolosa per chi li affronti praticamente con la sprovvedutezza dottrinale che caratterizza molti occidentali. La radice di questi mali è la confusione dello spirituale con lo psichico, dell’universale con il generale, della «causa prima» con le «cause seconde».
Errore della spiritismo di René Guénon è la sola opera scritta in Occidente che getta luce fra le tenebre del «mondo intermedio», che chiarisce la natura dei fenomeni spiritistici come conseguenza di uno squilibrio psico-fisiologico e li riduce alla loro dimensione reale, la quale non ha in sé nulla di «soprannaturale». E un avvertimento per tutti coloro che – anche soltanto per curiosità intellettuale – fossero tentati di accostarsi a certe forze, per difendersi dalle quali nessuno sforzo sarà mai troppo grande.

René Guénon nacque a Blois il 15 novembre 1886. Trasferitosi a Parigi nel 1904, sposa Berthe Loury e nel 1912 entra nell’islam. Nel 1921 pubblica i suoi primi libri. Nel 1928 muore la moglie, e nello stesso anno Guénon inizia la collaborazione alla rivista «Le voile d’Isis» che dal 1933 si chiamerà «Études Traditionnelles». Nel 1930 parte per il Cairo, dove si stabilirà definitivamente, sposando nel 1934 la figlia dello Sciaykh Mohammed Ibrahim, dalla quale avrà quattro figli. Muore in Egitto il 7 gennaio 1951. È considerato uno dei più fedeli interpreti occidentali del pensiero tradizionale.

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