Eros e Civiltà
Autore/i: Marcuse Herbert
Editore: Giulio Einaudi Editore
prefazione dell’autore, introduzione di Giovanni Jervis, traduzione di Lorenzo Bassi.
pp. 288, Torino
«In questo saggio si usano categorie psicologiche, poiché sono diventate categorie politiche. Le tradizionali linee di demarcazione tra psicologia da un lato e filosofia politica e sociale dall’altro, sono state rese antiquate dalla condizione dell’uomo della nostra epoca: processi psichici un tempo autonomi e identificabili vengono assorbiti dalla funzione dell’individuo nello stato – dalla sua esistenza pubblica. Problemi psicologici diventano dunque problemi politici.»
Eros e civiltà, uno dei libri piú noti di Marcuse, sviluppa le premesse della filosofia sociale di Freud, secondo cui civiltà e felicità sono incompatibili per un motivo profondo: il progresso è fondato sulla repressione degli istinti, cioè vive della rinuncia alla felicità, della sottomissione di Eros. Partendo dalle premesse freudiane, e tenendo conto dell’esperienza marxista, Marcuse si chiede se non sia lecito prospettare all’uomo la possibilità di una società non repressiva, nella quale all’ingannevole benessere del consumo faccia seguito la felicità dell’Eros ritrovato. Questa edizione è preceduta da una «prefazione politica» dell’autore.
Introduzione di Giovanni Jervis. Prefazione politica 1966. – Prefazione alla prima edizione. Introduzione. – Parte prima: Sotto il dominio del principio della realtà. I. La tendenza nascosta della psicanalisi. I. L’origine dell’individuo represso (ontogenesi). II. Le origini della civiltà repressiva (filogenesi). IV. La dialettica della civiltà. V. Intermezzo filosofico. – Parte seconda: Al di là del principio della realtà. VI. I limiti storici del principio della realtà costituita. VII. Fantasia e utopia. VIII. Le immagini di Orfeo e Narciso. IX. La dimensione estetica. X. La trasformazione della sessualità in Eros. XI. Eros e Thanatos. – Epilogo: Critica del revisionismo neofreudiano.
Argomenti: Eros, Psicologia, Società,