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Edgar Cayce – La Mia Vita di Veggente

Edgar Cayce – La Mia Vita di Veggente

L’autobiografia del più grande medium americano

Autore/i: Cayce Edgar

Editore: Edizioni Mediterranee

prefazione di Charles Thomas Cayce, prologo e cura di A. Robert Smith, traduzione dall’inglese di Milvia Faccia.

pp. 328, 38 fotografie b/n, Roma

Per oltre 75 anni, le profezie e i responsi di Edgar Cayce – il «Profeta dormiente» – hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo e sono stati l’argomento di centinaia di libri. A più di 50 anni dalla morte, Cayce è ancora considerato il padre del movimento per la Nuova Coscienza e il più straordinario sensitivo del ventesimo secolo. Le sue intuizioni sul viaggio dell’anima, le vite passate, i sogni, le antiche civiltà e l’astrologia, vengono ancora oggi attentamente studiate e seguite dai praticanti in tali campi. Scoperte soltanto di recente, queste memorie inedite consegnano al mondo l’importante messaggio di Cayce in un momento estremamente cruciale: l’inizio di un nuovo millennio. In questa personale e toccante storia, i lettori conosceranno l’atteggiamento di Cayce di fronte ai suoi sorprendenti poteri. Egli ci parla dell’angelica presenza che visitò la sua casa d’infanzia nel Kentucky, rivelandogli che avrebbe guarito milioni di persone. Verremo anche a sapere della strana capacità – manifestatasi da bambino – di imparare le lezioni scolastiche semplicemente dormendo sui libri; inoltre, della terribile paralisi alla gola che riuscì miracolosamente a superare e di come si rese definitivamente conto che i suoi poteri dovevano essere usati unicamente per aiutare e assistere la gente, invece che per profitti personali. Cayce ci offre persino uno scorcio «dietro le quinte» dei suoi molti responsi psichici. La combinazione di capacità e umiltà, passione e impegno, trasformarono Cayce da emarginato sociale a guaritore psichico famoso in tutto il mondo. Per tutta la sua vita egli fu la voce cui le persone chiedevano consiglio su questioni diverse, come quelle riguardanti la salute e la guarigione, la filosofia e i problemi mondiali. Ora parla nuovamente di tali argomenti e per la prima volta consegna all’umanità il suo messaggio definitivo. La mia vita di veggente mette in luce le frustrazioni emotive, le motivazioni, i timori e le visioni del più importante spiritista del secolo.

Edgar Cayce (1877-1945) nasce in una fattoria del Kentucky. È uno dei sensitivi più famosi ed autorevoli del secondo millennio. Già all’età di quattro anni riceve visite mistiche da parte del nonno, annegato accidentalmente; a tredici, sperimenta una presenza angelica che gli preannuncia un futuro di guaritore ed a ventiquattro, tenta di curare con l’ipnosi un problema ricorrente di afonia. Pur avendo conseguito solamente la licenza media e pur non possedendo una formazione medica specifica, in quell’occasione scopre di essere in grado, in stato di ipnosi, di diagnosticare e prescrivere trattamenti anche a distanza, atti a curare disturbi fisici e psichici di persone in difficoltà che si rivolgono a lui. Vive in modo molto semplice svolgendo per alcuni anni lavori umili, prima come libraio poi come fotografo, ma dedicandosi contemporaneamente a fornire “letture” (così egli stesso definisce le canalizzazioni) di carattere medico. Edgar Cayce, nel 1923, all’età di quarantasei anni, si trasferisce a Selma e assume come segretaria la signorina Gladys Davis, che da quel momento in poi lo affiancherà fedelmente, stenografando i contenuti degli oltre 14000 messaggi, o letture, trasmessi in stato di trance a favore di persone di ogni parte del mondo, codificandoli puntualmente uno ad uno con l’abbinamento di due numeri. Nello stesso anno Cayce fornisce le prime di oltre 2500 letture che descrivono esistenze precedenti: questa esperienza lo lancia in una nuova dimensione a seguito della quale fonda l’Istituto per la Ricerca Psichica (1923), poi l’Associazione Nazionale dei Ricercatori (1927), poi ancora l’Ospedale Cayce per la Ricerca (1928), con lo scopo di fondere le esperienze di approfondimento della ricerca psichica, di letture sulle vite precedenti e di guaritore. A cinquantacinque anni (1932) istituisce con alcuni fedeli seguaci, l’Associazione per la Ricerca e l’Illuminazione (ARE), gruppo di studio che si è da allora diffuso in tutto il mondo, trasmettendo l’eredità del pensiero e delle intuizioni di Cayce.

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