Dizionario Internazionale del Linguaggio dei Segni
Come capire e farsi capire senza pronunciare una parola
Autore/i: Brun Theodore
Editore: Sugar Editore
introduzione dell’autore, traduzione di Anna La Ragione.
pp. 136, nn. illustrazioni b/n, Milano
È nato prima il gesto o la parola?
L’uomo ha iniziato prima a parlare o a esprimersi a gesti?
A quale stadio dello sviluppo, da grugniti a grida, alla emissione di suoni articolati, possiamo determinare l’inizio di un linguaggio parlato? D’altro canto, in quale momento dello sviluppo, da azioni riflesse e movimenti istintivi alla vera e propria espressione gestuale, possiamo situare l‘inizio di un linguaggio dei segni?
La storia del linguaggio dei gesti e vecchia quanto il mondo.
L’abilità e il bisogno di esprimersi con gesti e movimenti per manifestare i nostri sentimenti, i nostri pensieri, i nostri desideri e le nostre avversioni, sono doni che l’uomo riceve dalla nascita, una eredità che gli proviene dal primissimi stadi della sua evoluzione.
Tracce di questa eredità le ritroviamo nelle scimmie e in altri animali «intelligenti», presso tribù primitive ancora esistenti nel mondo, nei neonati e nei bambini. Il primo sorriso del bambino rappresenta il riconoscimento di un «amico», i movimenti delle gambe e delle braccia possono esprimere desiderio, gioia, piacere, ma anche ripulsa, paura, angoscia.
Rumori come «yam-yam» esprimenti soddisfazione, accompagnano la gioiosa assimilazione del cibo (e non è a caso che questo sia anche il nome di uno dei piatti africani più rinomati).
Da tali semplici eiementi deve essersi sviluppato un linguaggio dei segni, in modo più o meno uniforme, in ogni parte del mondo.
L’autore, Theodore Brun, ha esaminato il significato del linguaggio internazionale dei segni nelle sue diverse manifestazioni: tradizioni, costumi e superstizioni. Non per niente l’autore ha chiamato il suo libro uno studio del comportamento umano.
Corredato da più di 500 illustrazioni rappresenta la più completa collezione di segni esistenti.
Argomenti: Segni e Simboli, Simbolismo,