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Dizionario Infernale

Dizionario Infernale

Repertorio universale degli esseri, dei personaggi, dei libri, dei fatti e delle cose che riguardano gli spiriti, i demoni, le streghe, il commercio con l’inferno, le divinazioni, i malefici, la cabala e altre scienze occulte

Autore/i: De Plancy Jacques Collin

Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani

prima edizione, approvato da Monsignore l’Arcivescovo di Parigi, scelta e traduzione a cura di Luigi Balestrazzi sulla quarta edizione (Bruxelles, 1845), titolo originale: Dictionnaire Infernal.

pp. 242, illustrazioni b/n nel testo e fuori testo, Milano

Il Dictionnaire Infernal di Collin de Plancy è uscito nel 1818. L’autore si convertì però nel 1841 alla vera fede, e quindi aggiunse nel corso delle varie voci dei giudizi in linea con l’ortodossia religiosa e con l’insegnamento della Chiesa.
L’edizione a cui ci siamo attenuti è quella posteriore alla conversione, approvata dall’Arcivescovo di Parigi. Potrà così essere usato liberamente da due tipi di lettori: i timorati, per trovarvi notizie sugli spiriti infernali da evitare, i corrotti, per sapere come commerciare col demonio.
Le illustrazioni nel testo sono per lo più tratte dai ritratti di demoni che Louis Breton incise appositamente per il libro di Collin de Plancy, oppure sono disegni di provenienza diversa dello stesso Breton o di Johannot.
Le illustrazioni fuori testo sono invece tratte da «Les diables de litographie» par Le Poitevin, 1832, raccolta di tavole di demonologia scherzosa di Eugène-Modeste-Edmond Poidevin, detto Le Poittevin o Le Poitevin (1806-1870).
Tutto il materiale illustrativo proviene dalla collezione demonologica di Ornella Volta. (Dall’introduzione)

Con spirito illuminista, condito di scetticismo e di cinismo, in epoca di fervori romantici, Collin de Plancy compila in più riprese un bell’elenco di diavoli, streghe e altri personaggi poco raccomandabili e nel 1818 dà alle stampe in Parigi questo lucidissimo Dizionario Infernale. Non pago del suo lavoro, qualche anno più tardi vi rimette mano e ristampa una edizione «purgata» da ogni «errore» dopo aver ottenuto l’approvazione dell’Arcivescovo di Parigi. È alla seconda versione che ci si è rifatti per questa prima traduzione italiana. Il testo risulta pertanto quanto mai singolare e degno di attenzione sia per la meditata consapevolezza del suo autore sia per il valore del documento su credenze tanto concretamente immaginate.
Riconoscere un diavolo a prima vista è cosa molto importante, e non vi è alcuno che non possa trarre giovamento da questa seria lettura. Tanto più che di diavoli e streghe si sente oggi molto parlare ed è quindi bene premunirsi, tenendo questo piccolo breviario a portata di mano. (Dal risvolto di copertina)

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