Discorso e Situazione
Autore/i: Prini Pietro
Editore: Edizioni Studium
seconda edizione riveduta e ampliata.
pp. 164, Roma
L’unificazione del sapere è un problema centrale della filosofia contemporanea. Unificare il sapere significa poter unificare la vita, cioè dare un senso alla vita di ciascuno di noi, che è lo scopo ultimo di ogni filosofare. Ma il problema non si sarebbe posto in quella forma di urgenza e di inevitabilità in cui si pone oggi, se non nascesse dalla constatazione del carattere realmente molteplice del nostro sapere. Una delle scoperte più rilevanti della filosofia contemporanea è appunto questa: che l’uso teoretico della ragione non è uniforme. L’A., partendo dalla prospettiva che ogni discorso razionale, ogni procedura di prova, si situa come un discorso davanti ad un uditorio, analizza tre differenti strutture logiche: quella del discorso privato, o del rapporto «io-tu», quella del discorso oggettivo, o della impersonalità scientifica, e quella del discorso collettivo, o della ideologia di classe o ceto. Sono le procedure di prova della testimonianza, della verifica e della compossibilità delle prospettive. La pretesa di usarle indifferentemente – o esclusivamente, come spesso avviene, nel pregiudizio del carattere soltanto scientifico della ragione – è la causa più frequente delle dimostrazioni inefficaci e della confusione dei concetti. L’A. riconosce tuttavia, o riscopre in maniera originale, in questa pluralità di strutture logiche, una forma unitaria, un vettore di convergenza, per cui si può parlare veramente di unita della ragione, anche nel suo uso molteplice. Ogni prova, comunque si configuri, si profila infatti, in ultima analisi, come il procedimento estensivo di una presenza. Il fondamento dell’accordo che essa si propone di promuovere è la irrecusabile manifestazione di ciò che è; la sua ratio probandi e, come dice S. Agostino, la veritas qua ostenditur id quod est. La nostra ragione è unitaria perché si fonda e si iscrive nell’Essere, pur nel diverso modo del suo presentarsi nelle forme della nostra esperienza. Fuori dai binari dell’antiquato formalismo scolastico, l’A. recupera in questo senso l’ontologia di quella unificazione di fondo della nostra esperienza e della nostra ragione, che si fa manifesta nella presenza, o nel «mistero», del Sacro. L’Essere, nel suo significato più originario, è una presenza religiosa e, più precisamente, l’Evento che da senso ad ogni altro evento. Riconoscerne le manifestazioni autentiche significa «demistificare» la ragione dai molti equivoci in cui l’ha condotta l’ateismo contemporaneo.
Pietro Prini, nato a Belgirate (Novara), è ordinario di Storia della filosofia nel Magistero di Roma, dove dirige la scuola di perfezionamento in filosofia e di preparazione all’insegnamento filosofico. È attualmente presidente della Società filosofica italiana. Ha fondato nel 1970 e dirige la rivista di filosofia «Proteus».
È autore di numerose opere, fra le quali: Rosmini postumo, Plotino e la genesi dell’umanesimo interiore, Cristianesimo e ideologia. Nelle nostre edizioni figurano: Gabriel Marcel e la metodologia dell’inverificabile (tradotta in francese, in spagnolo e in inglese), Esistenzialismo (tradotta in spagnolo), Verso una nuova ontologia e Storia dell’esistenzialismo.
Argomenti: Filosofia, Filosofia Occidentale, Pensiero, Storia del Pensiero,