Dio d’Acqua
L’essenza del pensiero e della cultura africana nelle rivelazioni di un singolare vate negro raccolte e interpretare da un grande etnologo.
Autore/i: Griaule Marcel
Editore: Garzanti Editore
traduzione dal francese di Giorgio Agamben, titolo originale: Dieu d’eau.
pp. 260, nn. tavole b/n f.t., Milano
Questo libro è un classico dell’etnologia contemporanea, ed è al tempo stesso un libro di appassionante lettura, una narrazione la cui verità non va a scapito della forza romanzesca. Libro scientifico, dunque, perché registra, in modo fedele e assolutamente inedito, le rivelazioni (mai consegnate alla scrittura) di un vecchio cacciatore cieco, Ogotemmeli, una sorta di Omero africano che ricostruisce i miti e le leggende del proprio popolo, i Dogon dell’Africa Occidentale. Ma al tempo stesso poema epico, storia sacra, esempio di una narratività elementare e profonda che sorge, dai lucidi ricordi di questo vate singolare, come dall’abisso della storia – o meglio, dal fondo di un universo originario, senza storia, dove il passato più remoto si fonde col presente vissuto.
Marcel Griaule, grande etnologo francese, morto nel 1956, si era recato sin dal 1927 in Africa e nel 1931 aveva iniziato i suoi contatti con i Dogon del Sudan, a lungo considerati una delle popolazioni più arretrate di quella zona. Dopo quindici anni di ricerca scientifica sul campo, Griaule scrisse questo libro, apparso in Francia nel 1948, ma soltanto in anni recenti riscoperto, dalla critica e dal grande pubblico, nei suoi autentici valori – culturale, poetico, narrativo.
Argomenti: Antropologia, Etnologia, Popolazioni Indigene, Popoli Primitivi, Sociologia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero,