Dimenticare Shakespeare?
Autore/i: Brook Peter
Editore: Guida Editori
prefazione di Georges Banu, traduzione di Ludovica Tinghi e Sofia Diaz.
pp. 96, Napoli
“Cosa possiamo dire ad un giovane attore che si cimenta con uno di questi grandi ruoli? Dimentica Shakespeare.
Dimentica che ci sia mai stato un uomo con questo nome.
Dimentica che queste opere hanno un autore. Pensa solo che la tua responsabilità, in quanto attore, e quella di dar vita a degli esseri umani. E allora immagina (…) che il personaggio al quale stai lavorando sia realmente esistito, immagina che qualcuno l’abbia seguito dappertutto di nascosto con un registratore (…) Questa registrazione è la prova che quelle parole sono state effettivamente pronunciate. E così convinti, sorge in noi il vivo desiderio di conoscere questa persona eccezionale. (…) Shakespeare non ha mai voluto che qualcuno studiasse Shakespeare. Non è un caso che abbia mantenuto l’anonimato. È solo dimenticando Shakespeare che possiamo cominciare a trovarlo”. (Peter Brook)
“Da Shakespeare, il teatro di Peter Brook è indissociabile. Per tutta la vita lo ha messo in scena e commentato e a lui ha fatto costantemente ritorno. Parafrasando il gusto brookiano per le metafore del vivente, Shakespeare è senz’altro stato il suo concime privilegiato. Per niente chimico, ma naturale e concreto, potente e fecondo. Brook si è nutrito di lui. Come della vita. Le sue due fonti originarie. (…) Non se n’è mai distaccato. I testi recenti qui pubblicati lo confermano”. (Georges Banu)
Argomenti: Letteratura, Teatro e Spettacolo,