I Manipolatori della Pazzia - Studio Comparato dell'Inquisizione e del Movimento per la Salute Mentale in America
Titolo originale: «The Manufacture of Madness: A comparative Study of the Inquisition and the Mental Health Movement»
di Szasz Thomas S.
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
Prezzo: € 39,00
Informazioni: prima edizione italiana, prefazione di Max Beluffi, prefazione e introduzione dell'autore, traduzione dall'inglese di Camillo Pennati, collana: I fatti e le idee, Saggi e biografie, in copertina: Jan Konupek, Visione, acquaforte (part.). - pp. 404, Milano
Stampato: 1972-02-01
Codice: 500000005637
In quest'opera T. S. Szasz ci dimostra quanto la conoscenza delle più aberranti manifestazioni della patologia sociale dei secoli passati sia indispensabile per ben intendere l'esatto valore della psichiatria attuale.
In effetti questo libro è in buona parte un'autentica storia della patologia sociale e, per questo verso, concorre a farci comprender come non sia possibile ben valutare la psichiatria nel suo complesso se non sullo sfondo storico delle istituzioni repressive che essa ha mediato nel loro sorgere e da cui a sua volta è stata condizionata. Ma in qual modo queste istituzioni repressive, durante la storia, hanno agito nei confronti della personalità umana? Coloro che hanno studiato i fenomeni di disgregazione psichica che avvenivano nei lager hanno parlato di menticidio. Noi dobbiamo chiederci a nostra volta quale subdolo psicocidio non venga attuato o progettato ancor oggi, un po' dovunque, e in vario grado, sia all'interno degli arcaici manicomi sia nelle sofisticate strutture in cui operano (specie negli USA) i moderni sicofanti meglio noti come specialisti della “salute mentale.” È questo, della cosiddetta “salute mentale,” un movimento che nel contesto dell'attuale civiltà perpetua la intramontabile metamorfosi istituzionale dell'Inquisizione.
L'analisi drammatica e rigorosa di questi problemi che qui viene elaborata ci consente di scandagliare a fondo i modi in cui tale complessa trasformazione è stata manipolata nel corso degli ultimi secoli: manipolata o mani-fatturata, secondo il doppio significato, di “creazione” e di “stregoneria,” insito nel termine “fattura.”
D'altronde, streghe, fattucchiere e capri popolano per tradizione il mondo della follia: anche e soprattutto quei particolari “capri espiatori” che nella loro qualità di pazzi o matti (macti = animali sacrificali) noi siamo usi chiudere nei manicomi. Quando la moda dei manicomi tramonta, come sta avvenendo oggi, sorge quella delle varie imprese pubbliche psicoprofilattiche le quali contrabbandano, sotto l'etichetta della prevenzione delle cosiddette malattie mentali, vere e proprie crociate di discriminazione psicologica nel vivo tessuto della collettività. La moderna psicologia si allea in tali programmi alla più vieta psichiatria per inventare il nuovo progetto dei ghetti psicoprofilattici. Risulta dimostrato cosi ancora una volta quale sia il tarlo segreto che rode alla radice le varie tecnologie della psiche, le quali finiscono troppo facilmente per trasformarsi in insidiosi strumenti di dominio.
Certo, parlando di manipolatori della pazzia, ben comprendiamo il rischio che si corre di conferire dignità ontologica ad un referente - come quello di pazzia - che la cultura critica tende a considerare sempre più ormai come una pericolosa concrezione semantica. Ciascuno sa bene tuttavia come ogni operazione manipolatoria finisca per creare sempre delle realtà eticamente insostenibili seppur anche dolorosamente dominanti. Potrà quindi verificare cosi una volta di più sino a qual punto la pazzia - in quanto fenomeno individuale e sociale creato dalle più svariate manipolazioni del potere - rappresenti un mistificante infingimento collettivo.
Thomas S. Szasz è nato a Budapest nel 1920. Si è laureato in medicina all'Università di Cincinnati; ha compiuto il training psichiatrico all'Università di Chicago e quello psicoanalitico al Chicago Institute for Psychoanalysis. Dal 1956 è professore di psichiatria alla State University di New York a Syracuse. Fra le sue opere più note in Italia citiamo Il mito della malattia mentale (1961, trad. it. 1966)e il saggio Aspetti giuridici e morali dell'omosessualità pubblicato da Feitrinelli nel volume L'inversione sessuale a cura di Judd Marmor.
Prefazione all'edizione italiana, di Max Beluffi
Ringraziamenti
Prefazione
Introduzione
Parte prima
L'Inquisizione è la psichiatria istituzionale
Capitolo primo
- I nemici interni e i protettori della società
Capitola secondo
- Il malfattore identificato
Capitolo terzo
- Il malfattore autenticato
Capitolo quarto
- La difesa dell'etica dominante
Capitolo quinto
- La strega come malato di mente
Capitolo sesto
- La strega come guaritrice
Capitolo settimo
- La strega come capro espiatorio
Capitolo ottavo
- I miti della stregoneria e della malattia mentale
Parte seconda
La fabbrica della pazzia
Capitolo nono
- I nuovi fabbricanti: Benjamin Rush, padre della psichiatria americana
Capitolo decimo
- La conversione del prodotto: dall'eresia alla malattia
Capitolo undicesimo
- Il nuovo prodotto: la follia masturbatoria
Capitolo dodicesimo
- La fabbrica dello stigma medico
Capitolo tredicesimo
- Il capro espiatorio psichiatrico tipo: l'omosessuale
Capitolo quattordicesimo
- L'espulsione del male
Capitolo quindicesimo
- La lotta per l'autostima
Epilogo
“L'uccello dipinto”
Appendice
Storia sinottica delle persecuzioni per stregoneria e malattia mentale
Note bibliografiche
Bibliografia
Indice degli argomenti
Il volume è disponibile in copia unica