Cesare
Il grande giocatore
di Spinosa Antonio
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Prezzo: € 22,00
Informazioni: pp. 454, Milano
Stampato: 1986-10-01
Codice: 500000001920
I contemporanei non lo hanno amato, i posteri raramente lo hanno capito, ma nessuno ha mai potuto negare a Cesare il primato di essere il più affascinante genio dell'azione. In via dei Fori imperiali a Roma, una sua statua bronzea suscita ancora curiosità e interesse, e molti depongono ai suoi piedi un fiore. Che cosa vedono in lui? Forse il grande condottiero, forse un uomo politico audace e spregiudicato. O sono soltanto affascinati dalla sua inestinguibile leggenda?
Egli trionfò su tutti, su Pompeo e Vercingetorige, su Catone e Ariovisto, sottomise la Gallia, ricacciò i germani oltre il Reno, umiliò l'oligarchia senatoriale della Roma repubblicana, impose al mondo un nuovo ordine che prese il nome di impero e visse per cinque secoli. Ma dietro lo sfolgorio dei grandi eventi storici c'è anche la cronaca minuta di tutti i giorni con le sue ombre più o meno dense e i suoi misteri, che il tempo infittisce anziché dissipare. Appaiono così altre immagini di lui, quelle dell'epilettico, dell'omosessuale, dell'adultero, del corruttore.
Alcuni interrogativi hanno conservato intatta la loro attualità. Fu Cesare un tiranno? Fu Bruto un uomo d'onore? Gli uomini continueranno all'infinito a porsi queste domande e a darsi risposte diverse, tanto che Antonio Spinosa in questo libro presenta al lettore un Cesare pirandelliano e scrive che ognuno di noi ha il suo Cesare. E poiché c'è anche il Cesare di Spinosa, ecco che il biografo, pur offrendo al lettore ogni materiale di riflessione, non manca di prendere posizione. Cesare è il rivoluzionario, Bruto è la mano armata della conservazione più ottusa che osteggia la trasformazione di una repubblica in crisi in una grande e vitale monarchia universale.
L'aristocrazia e la classe conservatrice, sconfitte da Cesare sui campi di battaglia, presero la via della congiura ed ebbero in Bruto il loro esecutore materiale.
Le idee per le quali Cesare si batteva risalivano alle riforme agrarie e sociali dei Gracchi, e per tutta la vita, volendo condurle alla vittoria, egli ha sempre giocato d'astuzia e d'anticipo con il nemico, sicché ogni sua mossa non poteva non oscillare fra quei sentimenti contrastanti che convivono spesso nei grandi giocatori: il calcolo e l'azzardo. fino a quando Bruto, barando, non gli strappò di mano il gioco.
Dagli anni trenta, epoca in cui Mussolini osava specchiarsi nel grande conquistatore, un autore italiano non scriveva una esauriente biografia di Cesare. Ora la lacuna è colmata con un'opera che ha il fascino d'un romanzo e il rigore della ricerca storica.
Antonio Spinosa si dedica con successo da alcuni anni alla ricerca storico-biografica rivolta alla comprensione di momenti cruciali dell'epopea napoleonica (Murat e Paolina Bonaparte), del ventennio fascista (Starace e I figli del Duce), del mondo dell'antica Roma (prima con Tiberio e ora con Cesare). Giornalista politico, osservatore incisivo della realtà italiana, ha scritto Storia delle persecuzioni razziali in Italia, Diario di una inquietudine, Il terzo mondo siamo noi, L'ultimo Sud. Ha affrontato alcuni temi inerenti alle crisi spirituali del nostro tempo con Dottor Schweitzer e dintorni. A lui come saggista si deve anche una maliziosa indagine di costume dal titolo L'Abc dello snobismo. E stato inviato speciale del «Corriere della Sera» e del «Giornale nuovo». Ha diretto un quotidiano e un'agenzia giornalistica. Vive e lavora a Roma. È nato a Ceprano, l'antica Fregellae.
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Biografie, Giulio Cesare,