Lungo il Sentiero dell'Illuminazione
Consigli per vivere bene e morire consapevolmente
di Dalai Lama
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Prezzo: € 21,00
Informazioni: prefazione e cura di Jeffrey Hopkins, traduzione di Roberto Cagliero. - pp. XXIV-144, Milano
Stampato: 2006-04-01
Codice: 978880455339
«Perchè la vita sia significativa è fondamentale accettare la vecchiaia e la morte come parte dell'esistenza. se non ne sei consapevole, non riuscirai a trarre vantaggio da questa speciale vita umana che hai già ottenuto.»
«Tutti muoiono, ma nessuno è morto» recita un proverbio tibetano. Ed è su questo tema che si concentra la riflessione del Dalai Lama, una riflessione serena e confortante volta a liberarci da ansie e paure per un evento che, se affrontato con la giusta preparazione e la necessaria consapevolezza, diventa più facile da accettare e cessa perfino di spaventarci.
Spunto e filo conduttore di queste pagine è un componimento in diciassette strofe scritto nel XVII secolo dal primo Panchen Lama, un poema che si articola in una serie di desideri da esprimere affinché, al momento della morte, la nostra mente reagisca in modo virtuoso. Partendo da qui e attingendo a una vasta gamma di esperienze e di tradizioni orali e scritte, il Dalai Lama analizza e commenta il significato delle strofe a una a una e descrive in modo dettagliato le fasi della morte, dello stato intermedio tra una Vita e l'altra e della rinascita. Si sofferma, in particolare, sulle otto fasi che tutti noi attraversiamo nel morire: quelle che riguardano il crollo dei quattro elementi che compongono il corpo (terra, acqua, fuoco e vento) e quelle che concernono il crollo della coscienza fino al livello più recondito, la cosiddetta «mente della chiara luce». Viene così delineata una sorta di mappatura degli stati mentali più profondi che si manifestano nella vita quotidiana e che di solito passano inosservati. Sono gli stessi che sperimentiamo quando ci addormentiamo, finiamo un sogno, sveniamo, starnutiamo o raggiungiamo l'orgasmo, che non a caso viene anche chiamato «piccola morte».
Attraverso un'analisi lucida ed efficace, il Dalai Lama ci spiega, inoltre, come arricchire la nostra permanenza sulla terra, per morire senza timori o afflizioni e raggiungere la migliore delle reincarnazioni. L'obbiettivi ultimo e, come sempre, progredire lungo il sentiero dell'illuminazione.
Tenzin Gyatso (1935) è il quattordicesimo Dalai Lama. Leader politico e spirituale del popolo tibetano, autorità religiosa, voce tra le più ascoltate del pacifismo mondiale, nel 1989 è stato insignito del premio Nobel per la pace. Dal 1959 vive in India, a Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio. Da Mondadori ha pubblicato: La via del buddhismo tibetano (1996), Incontro con Gesù (1997), L'arte della felicità (con Howard G. Cutler, 2000), I sentieri della sapienza e dell'incanto (2001), I consigli del cuore (2002), Emozioni distruttive (con Daniel Goleman, 2003), La strada che porta al vero (a cura di Jeffrey Hopkins, 2004), L'arte della felicità sul lavoro (con Howard G. Cutler, 2005).
Jeffrey Hopkins ha svolto per un decennio il compito di interprete del Dalai Lama. Studioso buddhista con oltre trenta libri e traduzioni all’attivo, è docente alla University of Virginia, dove ha fondato un Centro Studi sul Tibet e sul buddhismo che è il più importante in Occidente.
Prefazione di Jeffrey Hopkins
I. Consapevolezza della morte
II. Liberarsi dalla paura
III. Prepararsi a morire
IV. Eliminazione degli ostacoli a una morte favorevole
V. Raggiungimento di condizioni favorevoli per il momento della morte
VI. Meditare mentre si muore
VII. La struttura interna
VIII. La chiara luce della morte
IX. La reazione allo stato intermedio
X. Rinascere positivamente
XI. Riflessione quotidiana sul poema
Appendice
Struttura del poema e consigli riassuntivi
Letture consigliate
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Ricerca Interiore, Consapevolezza, Autorealizzazione, Autoguarigione, Spiritualità, Libertà, Dalai Lama,