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I Boscimani del Kalahari

di
Editore: Il Saggiatore
Prezzo: € 25,00

Informazioni: seconda edizione, introduzione dell'autore, sovracoperta di Anita Klinz. - pp. 206, 45 fotografie b/n, 59 disegni b/n, 4 carte geografiche b/n, Milano
Stampato: 1969-01-01
Codice: 500000003122

La storia dei Boscimani è l'avventura tragica di un popolo perseguitato. Diretti discendenti di uomini arcaici, apparsi in Africa agli albori della preistoria, collegati razzialmente con antropoidi fossili emersi da caverne e terrazze alluvionali dell'Africa centro-meridionale, i Boscimani percorsero in una lunghissima migrazione il Continente Nero da Nord a Sud, dalle lussureggianti terre alte attorno ai laghi equatoriali fino alle coste estreme dell'Africa meridionale, dove l'Oceano Atlantico si confonde con l'Indiano. Qui avevano trovato, dopo lunghissime e strenue lotte con popolazioni negre confinanti, una nuova patria: considerati paria e disprezzati per la piccola statura, per la pelle giallastra e per l'estrema povertà di cacciatori nomadi dai Negri e dagli Ottentotti, dovettero poi trovare rifugio e scampo nelle terribili, arroventate piane del Kalahari, un deserto che li ha inghiottiti, tribù dopo tribù. Sparati a vista dai primi Bianchi che sbarcarono in Sud Africa, decimati dai Negri che cercavano nuove terre per il loro bestiame, stroncati dalle malattie, i Boscimani - le poche centinaia di sopravvissuti - si nascosero e scomparvero sulle montagne più alte e nelle paludi impraticabili dell'Africa meridionale. Oggi rimangono poche famiglie nel deserto del Kalahari, che conducono una vita grama ai limiti delle società negre del Bechuanaland, dell'Africa del Sud Ovest e del Capo. Ma probabilmente altri si aggirano in territori sconosciuti e scompariranno senza essere mai stati scoperti. Di loro rimarranno fra poco soltanto le straordinarie e splendide pitture, e le incisioni che hanno lasciato nei paesi della loro lunga migrazione: dal Tanganyika alla Rhodesia, dal Transvaal allo Swaziland, dai Drakenberg al Witteberg. Una vera folla di personaggi mitologici, leggendari e di scene di vita idillica e venatoria appaiono sulle rocce di rifugi e caverne, alternate spesso da scene di violenza e di rapine, in cui appaiono alti negri e misteriosi personaggi dall'aspetto egizio o arabo. Alla ricerca delle loro gallerie d'arte, l'Autore ha ripercorso l'ipotetico sentiero della lunghissima migrazione.

Roberto Bosi è nato a Faenza nel 1924. Dopo aver seguito gli studi classici, si laureò in giurisprudenza all'Università di Bologna, ma i suoi principali interessi furono rivolti all'archeologia. Partecipò infatti a campagne di scavo e a ricerche preistoriche in grotte e giacimenti appenninici e della Sardegna. Compiuti alcuni viaggi in Lapponia tra il 1952 e il 1954, intraprese indagini sulle civiltà artiche, pubblicando un volume sui Lapponi in questa stessa collezione, estendendo poi il suo campo di studi alle civiltà del bacino del Mediterraneo e dell'Africa. Negli ultimi anni ha viaggiato in Europa settentrionale, in Grecia, in Jugoslavia, nel Medio Oriente, in Egitto, Sudan, Rhodesia, Uganda, Kenya e Tanganyika, dove si è occupato di ricerche sull'arte e sulle migrazioni dei residui dei cacciatori primitivi.

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Introduzione

Parte prima: Alla scoperta di un popolo

I cacciatori preistorici - La scoperta e la distruzione

Parte seconda: La vita materiale

La famiglia - Abitazioni, vesti e ornamenti

Caccia, cibi e bevande

Parte terza: La vita spirituale

Dèi e miti - Racconti e leggende - L'arte rupestre

Bibliografia - Tavole - Note alle tavole

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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