Antologia dello Humour Nero
Titolo originale: Anthologie de l'Humour Noir
di Breton André
Editore: Giulio Einaudi Editore
Informazioni: a cura di Mariella Rossetti e Ippolito Simonis, premessa dell'autore, le traduzioni dei brani compresi in questa antologia sono di Mariella Rossetti e Ippolito Simonis, salvo alcuni casi che il lettore troverà espressamente indicati. - pp. 374, ill. in b/n, Torino
Stampato: 1970-01-01
Codice: 978880648298
... Questo libro, pubblicato per la prima volta nel 1939 e ristampato, con alcune aggiunte, nel 1947, ha segnato, cosi com'è, un'epoca. Basti ricordare che quando esso fu stampato le parole humour nero non facevano significato. Solo da allora questa espressione è entrata nel dizionario: sappiamo quale fortuna ha avuto la nozione di humour nero. Tutto sta ad indicare che essa continua ad essere in piena effervescenza, e che si diffonde tanto per via orale (le storie del tipo "macabro") quanto attraverso l'espressione plastica (specialmente a livello di disegno in certi settimanali) e il cinema (almeno quando si pone ai margini della produzione commerciale)... Così André Breton nel maggio '66 postillò quella che considerava l'edizione definitiva dell'Antologia dello humour nero. Sin dal suo primo apparire la scelta di Breton venne giudicata scandalosa. Accanto a grandi classici (come Swift, Poe, Baudelaire, Rimbaud) Breton inseriva nella sua raccolta, befarda e iconoclastica, un De Sade, un Fourier, un De Quincey, un Lacenaire, un Grabbe, personaggi o poco noti o decisamente scomodi, irritanti. Ciò che Breton voleva non era tanto realizzare l'antologia di un genere letterario, con i suoi canoni precisi e confini ben delimitati, quanto allineare esempi di una letteratura concepita come emanazione, rovesciamento, opposizione: tutta una serie di ipotesi della letteratura come alternativa e divaricazione rispetto a un universo immobile, già codificato. «L'humour nero - è ancora Breton a parlare - è nemico mortale di quel sentimentalismo dall'aria eternamente braccata - quel sentimentalismo sempre all'acqua di rose - e di una certa fantasia di corto respiro, che troppo spesso si spaccia per poesia...» Alla luce di questa scelta di base va dunque letta l'antologia che riserverà al lettore sorprese d'eccezione non solo sul fronte degli autori già canonizzati, ma anche e soprattutto sul fronte dei compagni di strada del surrealismo.
Premessa
Parafulmine
- Jonathan Swift 1665-1745
- D.A.F. De Sade 1740-1814
- Georg Christoph Lichtenberg 1742-99
- Charles Fourier 1772-1837
- Thomas De Quincey 1784-1859
- Pierre-Francois Lacenaire 1800-36
- Christian Dietrich Grabbe 1801-36
- Pétrus Borel 1809-59
- Edgar Poë 1809-59
- Xavier Forneret 1810-85
- Charles Baudelaire 1821-67
- Lewis Carroll 1832-98
- Villiers de l'Isle-Adam 1840-89
- Charles Cros 1824-88
- Friedrich Nietzsche 1844-1900
- Isidore Ducasse conte di Lautrémont 1846-70
- Joris-Karl Huysmans 1848-1907
- Tristan Corbière 1845-75
- Germain Nouveau 1852-1920
- Arthur Rimbaud 1854-91
- Alphonse Allais 1854-1905
- Jean-Pierre Brisset
- O. Henry 1862-1910
- André Gide 1869-1951
- John Millington Synge 1871-1909
- Alfred Jarry 1873-1906
- Raymond Roussel 1877-1933
- Francis Picabia 1878-1935
- Guillaume Apollinaire 1880-1918
- Pablo Picasso 1881-1973
- Arthur Cravan 1881-1920
- Franz Kafka 1883-1924
- Jacob van Hoddis 1884-1921
- Marcel Duchamp 1887-1968
- Hans Arp 1888-1966
- Alberto Savinio 1891-1952
- Jacques Vaché 1896-1919
- Benjamin Péret 1899-1959
- Jacques Rigaut 1899-1929
- Jacques Prévert 1900-77
- Salvator Dalì 1904-89
- Jean Ferry 1906
- Leonora Carrington 1917
- Gisèle Prassinos 1920
- Jean-Pierre Duprey 1930-59
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