Europa - Storia di un'Idea • Dall'Impero all'Unione
di Romano Sergio
Editore: Longanesi & C.
Prezzo: € 16,00
Informazioni: premessa dell'autore. - pp. 228, 16 tavole a colori e bianco e nero fuori testo, Milano
Stampato: 2004-04-01
Codice: 978883042071
Questo libro si compone di tre parti.
La prima è un quadro geografico e culturale del continente. La seconda è una rapida storia degli Stati nati in Europa dopo il crollo dell'impero romano e dei mezzi con cui i loro fondatori cercarono di renderli stabili e forti. La terza parte è il racconto dell'integrazione europea dalla fine della seconda guerra mondiale alle nuove prospettive che si profilano all'orizzonte, nonostante incertezze, difficoltà e ipocrisie. Lo Stato europeo è un cantiere dove non si è mai smesso, da Carlomagno in poi, di costruire, demolire e ricostruire. La mobilità delle frontiere e gli adattamenti che, nel corso dei secoli, l'Europa ha accettato per se stessa o imposto agli altri potrebbero apparire strani soltanto se si considerasse il Vecchio Continente una realtà semplice, uniforme, omogenea. Ma alla mobilità dei suoi confini e alla sua capacità di adattamento corrisponde la pluralità della sua natura e della sua storia. L'Europa e un continente aperto perché ha anch'essa, al suo interno, frontiere climatiche, etniche, linguistiche, culturali, politiche e religiose. Ma è anche una grande famiglia, unita da uno straordinario intreccio di eredità, tradizioni, esperienze comuni. La sua unità, continuamente sognata e auspicata, non sarebbe soltanto la realizzazione di un ideale: sarebbe anche e soprattutto l'unica scelta capace di garantire la continuità della sua storia. Ogni lettore può trarre da queste pagine la conclusione che più conviene alle sue convinzioni e anche, perché no?, ai suoi interessi.
Dal canto suo, Sergio Romano sa che l'Europa federale non è iscritta nel libro del destino e potrebbe divenire, prima ancora della sua nascita, una specie di Sacro romano impero negli anni della sua paralisi istituzionale dopo i trattati di Vestfalia.
Crede che il declino dei vecchi Stati europei dall'Atlantico ai confini della Russia sia ormai una malattia irreversibile, ma vuole continuare a sperare che questi popoli abbiano ancora un soprassalto di fierezza e di orgoglio, perché l'Unione è il loro futuro e, mai come ora, la loro forza.
Sergio Romano, nato a Vicenza nel 1929, ha iniziato la carriera diplomatica nel 1954. Dopo essere stato ambasciatore alla NATO e, dal settembre 1985 al marzo 1989, a Mosca, si è dimesso. Tra i suoi libri, due biografie (dedicate a Giolitti e Gentile) e due saggi sulle vicende sovietiche, entrambi editi da Longanesi, con cui ha in seguito pubblicato, fra l'altro, Disegno della storia d'Europa dal 1789 al 1989 (1991), Lettera a un amico ebreo (1997), Storia d'Italia dal Risorgimento ai nostri giorni (1998), La pace perduta (2001; nuova edizione 2002), Memorie di un conservatore (2002) e Il rischio americano (2003).
Da Ponte alle Grazie sono apparsi Confessioni di un revisionista (1998) e L'Italia negli anni della Guerra Fredda (2000), da Corbaccio I falsi protocolli. Il «complotto ebraico» dalla Russia di Nicola II a oggi (1992). Ha insegnato a Firenze, Sassari, Berkeley, Harvard, Pavia e, per alcuni anni, all'Università Bocconi di Milano. E editorialista del Corriere della Sera e di Panorama.
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Europa, Civiltà Europea, Cultura Europea, Ideologia, Pensatori, Storia, Storia dei Popoli,