L'Esibizionista
Titolo originale: The Exhibitionist
di Sutton Henry
Editore: Longanesi & C.
Informazioni: traduzione di Franca Faldini, La Ginestra 112. - pp. 466, Milano
Stampato: 1970-05-01
Codice: 500000006252
La leggenda vuole, o almeno le chiacchiere dei cosiddetti «columnists», che quando venne firmato il contratto per la produzione di un gigantesco technicolor basato su questo libro, Jane Fonda, interrogata se si sentisse in grado di impersonare la protagonista, rispondesse: «No, la parte non è adatta al mio carattere». Eppure, al lettore superficiale appare subito chiaro come la trama di questo romanzo così sconcertante e discusso per tanto tempo non solo a Hollywood, ma in tutto il mondo, offre, per caso o no (questo non lo sappiamo) un immediato richiamo alla celebre attrice e al suo ancor più celebre padre. Il racconto infatti è impostato su due personaggi principali.
Meredith Houseman, uomo mai stanco di evasioni erotiche su uno sfondo mondano, e soprattutto sua figlia Merry, che assomiglia fisicamente e psicologicamente a Meredith, ma è molto più interessante. Del tutto amorale e sempre disponibile, questa ragazza riesce, al contrario del padre, a riconoscere quel che effettivamente essa è, e perché lo è, e le ragioni che l'hanno portata a «essere» in questa maniera; perciò, invece di aderire al mito di Hollywood che di solito trasforma le stelle in alienati o in burattini, cerca di rendersi conto di quanto le succede veramente nel momento in cui incontra un giovane regista francese afflitto dalla fama e dalla malattia. Va aggiunto soltanto che, sotto il nome di Henry Sutton, si nasconde un poeta, David Slavitt. Costui si è giocata la sua fama di artista integro e serio senza sapere spiegarne il perché scrivendo prima l'Esibizionista e poi il Voyeur, certo non per gli scopi commerciali già raggiunti e per il successo scandalistico di queste sue ultime opere, ma con due mete precise: una che riguarda la sua professione, e cioè dimostrare come un poeta riesca, forse con maggior facilità di molti specialisti, a accontentare certe richieste, o meglio certe voglie, sentite dal pubblico più largo. E in secondo luogo, dimostrare, attraverso trecento pagine di cavalcate erotiche, di gusto per l'avventura banale da night club o per la scoperta ancora più banale dell'ammirazione mondana, un assunto che ha profonde radici moralistiche, anzichè, puritane.
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Argomenti: Letteratura, Romanzo,