Le Navi Sacre di Claudio nel Lago di Nemi - Un Romanzo Archeologico

Dal testo:

«Nella profonda concavità di un cratere del quaternario Vulcano Laziale giace incastonato qual vivida gemma il suggestivo lago di Nemi, già sacro a Trivia o Diana Inferna, il cui famoso santuario, detto Nemus Dianae, sorgeva nel bosco sacro situato presso le sponde settentrionali, nella valle pianeggiante e selvosa, che da Ovidio é stata indicata con il nome di Vallis Avicina.
Il lago, «antiqua religione sacer», è stato variamente indicato dagli antichi con le denominazioni di Lacus Nemorensis, Lacus Triviae, Lacus Aricinus e Speculum Dianae. Nel suo calmo specchio si riflettono mirabilmente le dirupate e selvose coste crateriche, dove si ha quasi l'impressione che errino ancora Pico e Fauno, antiche divinità latine della selva italica. E nelle serene notti estive, quando il querulo canto di numerosi grilli campestri s'eleva, implorante come un'arcana corale preghiera, verso l'alto firmamento, che schiude alla terra l'abissale immensità palpitante di stelle, la mite luna, Diana celeste, sembra indugiare attonita al disopra della cupa concavità craterica per rispecchiare la vaga sua immagine nel mitico specchio lacustre, dove l'animo sognante mira allora un vivido alone di candida luce, suscitante fantastiche figure ed eteree parvenze.[...]»