Incontri con Anna Achmatova 1938-1941
Titolo originale: Zapiski ob Anne Achmatovoj
di Čukovskaja Lidija
Editore: Adelphi Edizioni
Informazioni: premessa e prefazione dell'autrice, traduzione Giovanna Moracci. - pp. 384, Milano
Stampato: 1990-11-01
Codice: 978884590787
Lidija Čukovskaja, figlia di un celebre storico della letteratura, conobbe la Achmatova nel 1938. A quel tempo il marito della Čukovskaja era già stato ucciso, ma lei non lo sapeva e lottava per salvarlo. Quanto al figlio della Achmatova, era stato arrestato per la seconda volta. Cominciò allora un periodo, intensissimo e desolato, in cui la Čukovskaja andò a vedere la Achmatova quasi ogni giorno. Registrava tutto nella memoria, unico rifugio: i gesti, i giudizi, le poesie, che erano materia altamente pericolosa. In quel periodo avvenne «la tremenda metamorfosi della raffinata poetessa acmeista "da camera" in altissima voce tragica attraverso cui parlavano milioni di russi resi muti dall'orrore» (Serena Vitale). Tutto questo – a partire dai dettagli quotidiani fino ai lucidissimi giudizi letterari e alle sublimi civetterie della Achmatova – si può vivere momento per momento negli Incontri, che rimarranno un'opera capitale sugli anni più neri di quell'«unico paese al mondo dove si uccide per una poesia» (Nadezda Mandel'štam).
Lidija Čukovskaja, nata nel 1910, ha scritto notevoli opere narrative e memorialistiche che solo oggi hanno potuto vedere la luce in Russia. Incontri con Anna Achmatova, 1938-1941, è il primo dei tre volumi dei suoi appunti sulla poetessa. Pubblicato in lingua russa, in Francia, nel 1976, esso è apparso in Unione Sovietica nel 1989.
«Anche Anna Andreevna, quando veniva a trovarmi, mi leggeva versi Requiem un sussurro, ma a casa sua, alla casa sulla Fontanka, non si risolveva neppure a sussurrare; d'un tratto, nel bel mezzo del discorso, si interrompeva e, indicandomi con gli occhi il soffitto e le pareti, prendeva un pezzetto di carta e una matita; poi diceva ad alta voce qualcosa di molto frivolo: "Volete del tè?", oppure: "Come siete abbronzata!", scriveva velocemente fino a riempire il foglietto e me lo porgeva. Io leggevo i versi e, quando li avevo impressi nella memoria, glieli restituivano in silenzio. "L'autunno è venuto così presto" diceva Anna Andreevna ad alta voce e, accesso un fiammifero, bruciava il foglietto in un posacenere».
Premessa
- Invece di una prefazione
- 1938
- 1939
- 1940
- Nell'intervallo
- 1941
- Poesie di Anna Achmatova
- «Ma le prigioni hanno solidi lucchetti»
Note
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