Minorazione della Vista e Apprendimento
di Ceppi E.; Natoli I.; Bizzi E.; Gioberti R.
Editore: Editrice Cosmodidattica di Marino Fabbri
Informazioni: prima edizione, introduzione e cura di Enrico Ceppi. - pp. 232, numerose illustrazioni in bianco e nero, Roma
Stampato: 1982-01-01
Codice: 500000005866
Dall'introduzione di Enrico Ceppi:
«La maggiore difficoltà di chi vede e si accosta alla persona non vedente, soprattutto se quest'ultima è un bambino, è determinata da un sentimento di sgomento che, come tutti gli atteggiamenti fobici, deriva direttamente dall'incontro con l'ignoto. In questo caso l'ignoto è costituito dal mondo psichico della persona che non vede, dall'impossibilità di ricostruirsi mentalmente, da parte della persona vedente, schemi cognitivi, immagini, rappresentazioni maturate e utilizzate a prescindere dall'esperienza visiva.
Quante volte le persone che non vedono si sono sentite porre con trepidazione, se vogliamo, ma sempre con profonda ansia di non ricevere risposta, o almeno di non ricevere risposta comprensibile, la domanda in sé drammatica: «Come pensi il mondo che ti circonda?» oppure «Come immagini le cose?».
Si tende a dare a queste domande una risposta implicita e spesso coerente con la realtà psicologica della persona che non vede: una risposta che deriva dalla constatazione semplice e alla portata di tutti, secondo la quale ogni cosa, ogni esperienza, la realtà che circonda, oltre ad un volto, oltre ad una immagine da imprimere attraverso i sensi nella mente, ha anche un nome: un nome utile per definirla, per indicarla nel suo valore semantico, un nome che, tutto sommato, potrebbe anche essere sufficiente per comunicare stati d'animo, richieste, desideri, affetti, suscitati dalle cose stesse.[...]»
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Argomenti: Sensibilità, Disturbi dell'Apprendimento, Studio Pratica e Ricerca,