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I Supplizi Capitali in Grecia e a Roma

Origini e funzioni delle pene di morte nell'antichità classica

di
Editore: Rizzoli
Prezzo: € 16,00

Informazioni: premessa dell'autore, in copertina: «Coppa laconica con la punizione di Atlante e Prometeo», Città del Vaticano, Museo Gregoriano Etrusco. - pp. 450, Milano
Stampato: 1996-06-01
Codice: 978881711673

I sistemi penali occidentali moderni, quando prevedono la pena capitale, applicano a tutti i reati un unico tipo di esecuzione. Nel diritto greco e in quello romano dell'antichità classica, invece, esistevano le pene di morte: tanti tipi di esecuzione capitale, differenti secondo il reato da punire.
Un complesso sistema di supplizi che comprende atti elementari e sbrigativi (come la decapitazione con la scure o la partecipazione da una rupe) ma al tempo stesso cerimoniali di morte incredibilmente compositi. Ad esempio, a Roma, in età repubblicana, i parricidi, chiusi in un sacco, venivano caricati su un carro trainato da buoi neri, condotti sulle rive del Tevere e gettati in acqua; e nel sacco, insieme con il parricida, venivano chiusi anche un cane, un gallo, una vipera e una scimmia.
Qual era il significato di questi riti?
In questo studio Eva Cantarella affronta in modo sistematico un tema fondamentale nella storia dell'umanità: chiarire le ragioni simboliche, religiose e civili della scelta dei supplizi permette di spiegare aspetti diversi della società che li ha praticati. La ricerca si allarga quindi dal campo del diritto a quello della cultura, della religione, della politica e della storia delle istituzioni greche e romane. Nel corso dell'indagine molti aspetti della cultura e della vita in Grecia e a Roma rivelano dimensioni e risvolti inediti. «I supplizi capitali in Grecia e a Roma» consente, risalendo alle più lontane origini della «morte di Stato», di riflettere sulla sua funzione, fornendoci non solo elementi per valutarne il senso nella società classica, ma anche una prospettiva per giudicare con maggior equilibrio le posizioni in materia che ancora si contrappongono.

Eva Cantarella insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico nella facoltà di Giurisprudetiza dell'Università degli Studi di Milano. Tra i suoi libri: «Secondo natura. La bisessualità nel mondo antico» (1995) e «L'ambiguo malanno. La donna nell'antichità greca e romana» (1995), entrambi tradotti in varie lingue. Ricordiamo inoltre «Donne romane. Da Tacita a Sulpicia» (1996).

Il volume è disponibile in copia unica

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