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Il Mare Colore del Vino

Ironiche e violente, tenere e beffarde, dodici storie in cui Sciascia arriva ancora una volta al cuore di una sconcertante verità umana.

di
Editore: Giulio Einaudi Editore
Prezzo: € 16,00

Informazioni: prima edizione, in sopracoperta, Femme à l'ombrelle di Edouard Manguin (collezione Manguin). - pp. 164, Torino
Stampato: 1973-04-21
Codice: 500000004198

Leonardo Sciascia ha raccolto in questo volume una serie di racconti che costituiscono una piccola «summa» dei temi e dei modi narrativi che gli sono piti cari. Sono pagine che si compongono in un disegno sorprendentemente omogeneo, e segnano un ulteriore approfondimento del discorso che lo scrittore va conducendo da anni, attraverso gli «esempi» siciliani delle sue storie, sull'intera società italiana.
Anche in questi racconti Sciascia conduce il suo scavo sul duplice versante di un passato storico e di un presente entrambi nitidamente emblematici. Certe storie, come quelle dell'anziano giurista don Nicola Cirino che ottiene, in cambio di favori presso le sue conoscenze altolocate dell'amministrazione borbonica, le grazie lunari della giovanissima Concettina; o come quella, assai pizi tragica e di sapore stendhaliano, di Eufrosina, bella, sciocca e crudele, ci riportano alle pagine del Consiglio d'Egitto, al gusto di un'erudizione che lievita felicemente nel romanzesco, senza rinunciare all'esattezza del dato.
In altri racconti (come La rimozione, in cui la delusione di una credente per il « declassamento» di santa Filomena trova un puntuale risvolto in quella di un militante per la fine del culto staliniana; o come Un caso di coscienza, in cui un avvocato scopre nelle rubriche di un settimanale «rosa» le confessioni di una anonima peccatrice del suo paese, che si scatena a scoprirla), l'atmosfera e quella degli Zii di Sicilia. Le beffarde disquisizioni filologiche di un boss e di un suo gregario sull'etimologia della voce «mafia », o i colpi di scena di un cruento western paesano ricordano gli intrighi di A ciascuno il suo e del Giorno della civetta. E ancora, le sorprese di Gioco di società, un «giallo» di magistrale intensità, evocano quelle, non meno vertiginose, del Contesto.
Il delitto, anzi, l'ideologia che lo ispira, è per Sciascia il luogo privilegiato in cui è possibile ricostruire nei suoi meccanismi la strategia della sopraffazione pubblica e privata.
Il «divertimento» che offrono questi racconti cosi perfettamente conclusi si accompagna - come sempre nei libri di Sciascia - alle interrogazioni e alle provocazioni di una intelligenza lucida e amara, che non rinuncia a gettare il suo scandaglio nel profondo di una sconcertante verità umana, con quell'inconfondibile timbro ironico, intriso di pietà, risentimento civile, segreta malinconia.

Leonardo Sciascia, nato nel 1921, vive oggi a Palermo. Tra i suoi libri più noti: Gli zii di Sicilia ( 1960), Il giorno della civetta (1961), Il Consiglio d'Egitto (1963), A ciascuno il suo (1966), Recitazione della controversia liparitana (1969), Il contesto (1971), e un volume di saggi su scrittori e cose di Sicilia, La corda pazza (1970), tutti pubblicati da Einaudi.

Il volume è disponibile in copia unica

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