Vita Sovrumana di Gesar di Ling
di David-Neel Alexandra; Lama Yongden
Editore: Edizioni Mediterranee
Prezzo: € 15,5
Informazioni: prefazione e cura di Gianfranco de Turris, traduzione dal francese di Marianunzia Tambara.. - pp. 344, Roma
Stampato: 1990-01-01
Codice: 978882720621
L'epopea di Gesar di Ling, che qui si presenta in prima traduzione italiana, è il poema nazionale dei tibetani che i bardi del Paese delle Nevi si trasmettono da secoli oralmente. La versione tradotta da Alexandra David Neel e pubblicata nel 1931 è la più estesa tra quelle note, che l'esploratrice raccolse nel paese di Kham (Tibet orientale), considerato il luogo natale dell'eroe, e confrontata con i manoscritti esistenti. Gesar è un "eroe solare", fondatore e civilizzatore, la cui missione consiste nel far regnare l'ordine sulla Terra, nel reprimere l'ingiustizia e la violenza, nel difendere la Religione, la Buona Dottrina, cioè il Buddhismo, secondo le indicazioni del "Prezioso Guru" Padmasambhava. Egli, credono ancora i tibetani, ritornerà per rendere giustizia al suo popolo. La figura di Gesar ha probabilmente una base storica in quella di uno o più capi guerrieri divinizzati, vissuti tra il VII e l'XI secolo, di origine tibetana o forse mongola o cinese. Nato da una vergine, sin da piccolissimo sconfigge le forze delle tenebre e a quindici anni si batterà contro i re-dèmoni nemici della Religione. Dotato di poteri sovrannaturali, capace di trasformarsi, con il suo cavallo volante porterà a termine la propria missione diventando alla fine sovrano di Ling. Con l'aiuto degli dèi, Gesar prevale in tutte le prove e su tutti i nemici: giganti, dèmoni cannibali, lama malefici, eserciti di migliaia di uomini, esseri invulnerabili al fuoco. Egli, essendo però l'incarnazione di una divinità ed essendo il suo scopo quello di trasformare il Male in Bene, invia sempre gli "spiriti" dei nemici uccisi nei Paradisi che loro competono.
Alexandra David-Neel (1868-1969) fu una delle maggiori protagoniste dell'esoterismo del '900, soprattutto per aver divulgato la cultura tibetana in Occidente. Filosofa, attivista politica, soprano, studiosa di sanscrito e tibetano, fu sempre una grande donna ribelle che non si lasciò mai costringere dal moralismo e dai vincoli imposti dalla società maschile. Per oltre vent'anni viaggiò in tutto l'Oriente con il figlio adottivo tibetano. Al suo ritorno in Europa fu un'attiva conferenziera e maestra spirituale fino alla sua morte a 101 anni.
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Argomenti: Buddhismo, Cultura Tibetana, Tibet, Spiritualità,