Il Significato della Musica
di Schneider Marius
Editore: Rusconi
Informazioni: prima edizione, introduzione di Elémire Zolla, traduzioni dal tedesco e dal francese di Aldo Audisio, Agostino Sanfratello e Bernardo Trevisano. - pp. 288, Milano
Stampato: 1970-07-01
Codice: 500000003319
Marius Schneider è il massimo etno-musicologo vivente; egli ha studiato il fenomeno musicale come si presenta in quelle civiltà tradizionali (l'Occidente premoderno, l'India, l'Africa, ecc.) in cui è stata o è estranea la dialettica dell'illuminismo, implicante il trionfo del puro soggettivismo e del «progresso» nell'arte.
In questi saggi Schneider ci offre una metafisica del suono, della musica e del rito basata su scoperte etnologiche compiute personalmente. Egli spiega che la musica è la più antica allegoria possibile della creazione. Antichissime e illustri cosmogonie descrivono la realtà precedente alla creazione come un'oscurità sonora in cui nulla è ancora solido e tutto è vibrazione musicale, e la creazione stessa come l'atto sonoro originario, come un passaggio graduale a oggetti sempre più solidi e silenziosi.
Schneider riconduce così la musica alla sua essenza, spiega le connessioni tra musica e magia, dimostrando implicitamente la miseria delle teorie musicali moderne. Leggendo questi scritti, avverte Elémire Zolla nell'Introduzione, «la piana storia della musica e dell'umanità su cui si è abituati a riposare la mente dileguerà; molte certezze storiche ci sembreranno una fila di cartoni da teatro, svaniranno per lasciarci a tutta prima in un gran buio.
Occorrerà rinunciare a molti giudizi che si credevano solidi, assuefarsi a venerare primitivi clamori che si credevano spregevoli, riconoscere come fragili e penose musiche che sembravano acquisti per sempre, capolavori indiscutibili». E aggiunge: «È abbastanza naturale che l'opera di Schneider generi uno sgomento.
La gran parte di noi chiede alla storia di disporsi in un aggraziato balletto, ed egli ce lo farà apparire una fila di sfingi e di grifoni, di enimmi figurati destinati a non sciogliersi mai in facili concetti».
Marius Schneider nacque a Hagenau (Alsazia) nel 1903. Studiò filologia, musicologia, pianoforte e composizione a Strasburgo e a Parigi, e poi a Berlino, dove compì gli studi nel 1930 con una dissertazione sull'ars nova. Direttore dell'Archivio Fonografico di Berlino nel 1932, si dedicò allo studio della tradizione polifonica nei vari continenti, raccogliendo un'immensa documentazione di polifonia «esotica». Più tardi, divenuto direttore della sezione dedicata al folklore nell'«Instituto Español de musicologia» di Barcellona, si è dedicato alla ricostruzione delle antiche cosmogonie e alla ricerca delle relazioni fra l'architettura medievale e la musica. Dal 1954 al 1970 è stato titolare della cattedra di musicologia all'Università di Colonia, occupandosi in prevalenza di simbologia musicale nelle antiche filosofie e religioni.
Le sue opere principali sono:
Geschichte der Mehrstimmigkeit, Berlino 1934-1935.
El orígen musical de los animales-símbolos en la mitología y escultura antiguas, Barcellona 1946.
La danza de espadas y la tarantela, Barcellona 1948.
Singende Steine, Kassel 1955.
Introduzione, di Elémire Zolla
Parte prima
L'ESSENZA DELLA MUSICA
1. Il significato della musica
Parola e suono. Creazione. Dottrina del sacrificio. Canzoni. Simboli sonori primari. Simboli sonori strumentali. Gerarchia nel simbolismo. La magia. Conclusione.
2. La musica come modello del mondo
3. Musica e magia
4. La nascita musicale del simbolo
5. Il significato delle ali
Parte seconda
RITMO, MELODIA E ARMONIA
1. Il ritmo
2. Il significato della voce
3. Il canto gregoriano e la voce umana
4. Musica e metafisica: l'armonia delle sfere
Parte terza
LA MUSICA E LE COSE
1. Il tamburo
2. L'armonia tra l'uomo e la natura
Zambomba. Pandero.
3. La gioia e la lode: l'essenza dell'inno
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Argomenti: Musica, Mantra e Suono, Magia,
Segnaposto: etno-musicologia, fenomeno-musicale, metafisica-del-suono, musica-e-magia, Schneider-Marius,